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Baccaglini in un comunicato: “Averci provato pesa meno di un rimpianto”

domenica 2 Luglio 2017
Paul Baccaglini
foto di Umberto Santoro

Baccaglini

Questo il testo del Comunicato Stampa di Paul Baccaglini affidato all’ANSA :

La mia squadra ed io prendiamo atto del rifiuto della nostra proposta per l’acquisizione del Palermo Calcio.

In questi mesi, come ho avuto modo di spiegare anche in settimana, ho chiamato a raccolta quelli che reputo tra i migliori professionisti per strutturare un progetto che potesse essere sostenibile e di crescita per il futuro della società. Ho sempre parlato di questa opportunità come un investimento e come tale deve quadrare anche a livello numerico. Il risultato di questo intenso lavoro è un’offerta che a nostro giudizio poteva soddisfare tutte le parti interessate con le doverose garanzie di pagamento, tenendo chiaramente gli interessi della squadra al primo posto, com’è giusto che sia. Ad avvalorare questo, la struttura dell’offerta prevede una dilazione dei pagamenti su base comunque garantita con un’ulteriore importante integrazione anch’essa garantita alla promozione in serie A.
Pur apprezzando l’apprensione di Zamparini per tutelare e salvaguardare il futuro del Palermo, ritengo che le garanzie circa il piano di investimenti, che chiaramente passa anche per lo sviluppo imprenditoriale di nuove strutture come lo stadio e del centro sportivo, non sia di sua diretta competenza dal momento che non sarà più di sua proprietà.

Baccaglini e Orlando stretta di mano

 

Non più tardi di lunedì ho appositamente incontrato il sindaco Orlando per approfondire tutte queste tematiche, stadio compreso: un progetto che ha trovato apertura e disponibilità da parte sua. Vorrei anche ringraziare pubblicamente il sindaco Orlando per le sue iniziative che dimostrano quanto tiene a Palermo sotto ogni punto di vista. A lui non abbiamo mai negato e anzi abbiamo confermato in modo trasparente le necessarie garanzie di investimento per poter approvare lo stadio e realizzarlo insieme agli altri noti progetti collaterali secondo un cronoprogramma che prevede la costruzione dello stadio entro due anni.
Non entro nelle polemiche extra Palermo perché inconferenti.

Sento sinceramente di avercela messa tutta. In questi mesi non ho risparmiato energie, tempo e risorse economiche per cercare di trovare una strada percorribile che portasse all’edificazione di tutte quelle idee che possono fare del Palermo una grande storia di successo. Questo è anche il rischio imprenditoriale, non sempre il risultato è quello sperato: averci provato pesa meno di un rimpianto.
In questi mesi intensamente bellissimi ho conosciuto persone straordinarie all’interno della società che dedicano il loro tempo, la loro energia e la loro passione al Palermo: spero che tutti loro vengano valorizzati perché il successo di un progetto, a mio parere, si fa con le persone non solo con le idee.

Ed infine alla città che così calorosamente mi ha accolto rivolgo un sentito grazie con la speranza che un giorno le nostre strade potranno rincrociarsi e che nel frattempo possa trovare la necessaria serenità.

Forza Palermo, sempre!”

 

Ma leggete anche cosa si può leggere oggi in edicola su ‘Il Messaggero’. di Roma :

“Le mille bolle bluff. Piombano sul campo, promettono, poi (quasi sempre) spariscono da un’uscita secondaria dello stadio. Ma non era l’ uomo-presidente-proprietario dell’avvenire? Sorridete: siete su scherzi a parte.
Chiedete al popolo della Roma di Al Qaddumi, domandate a Bari di Tim Burton, buttate lì a Salerno il nome di Joseph Cala, sventolate a Bologna una foto di Rezart Taçi. Infine fatevi un giro a Palermo e misurate il consenso che deve riscuotere in queste ore Paul Baccaglini. ‘La differenza tra un gatto e una bugia è che un gatto ha soltanto nove vite’, vedi Mark Twain e la sua involontaria prefazione al variopinto libro delle sòle rifilate dai marinai degli affari al calcio italiano. È il libro di cui sfogliamo oggi l’edizione aggiornata, un capitolo in più ambientato nella Sicilia rosanero, prima sedotta dalle promesse di Baccaglini, poi stordita dalla lettera in cui Maurizio Zamparini (un esperto, in fatto di thriller) invita l’ex Iena nonché presidente a smammare vista la ‘ridicola offerta’ della sua cordata angloamericana per il Palermo – si legge -. Più che cronaca, il Baccaglini ch’eccitava il Barbera a ‘credere in me’ (fatto: e adesso?) somiglia a una reincarnazione: l’uomo che s’annuncia e poi per un motivo o per l’altro boh. A Roma, per dire, annunciavano lo sceicco Al Qaddumi […] Un preliminare lo concluse pure il petroliere albanese Rezart Taçi, nel 2009, per prendersi il Bologna dai Menarini: allora quando firmi Rezart? Non firmò mai. Un po’ come a Parma nel 2005, l’anno di un imprenditore napoletano trapiantato in Svizzera, Gaetano Valenza, e dell’ex patron del Real Madrid, Lorenzo Sanz. […] E Joseph Cala, il businessman (virgolette) che vide (idem) nel futuro della Salernitana 40 milioni d’investimenti e il ritorno in serie A? L’incantesimo durò meno di un mese, febbraio 2011, il tempo di veder saltare già il primo stipendio dei giocatori. Due estati prima, del resto, tutta Bari s’era beata dell’ottimismo del magnate texano Tim Burton (non il regista) avvolgendolo in sciarpe e bandiere fin dall’ aeroporto. I quotidiani locali: ‘Gli americani liberano Bari per la seconda volta’. Lui: ‘Voglio farvi sognare!’. Matarrese invece voleva vedere carte e portafogli. Risposta: ciao Bari, alla prossima. Più o meno lo stesso finale scritto a Brescia, nel 2014, tra le Rondinelle e il pimpante (vedi Parma) imprenditore Giampietro Manenti: ‘Sono serio: Brescia in A e stadio nuovo’. Fu il suo biglietto da visita, ossia l’unica traccia rimasta sul tavolo di Corioni. Della serie: misteri che se non ci fosse da piangere sarebbero pure buffi”.
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