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Balneari, sindaco di Taormina: “Salvaguardare esperienze maturate”

martedì 22 Febbraio 2022
Mario Bolognari

“L’emendamento approvato in Consiglio dei Ministri con voto unanime, per la riforma delle concessioni demaniali che a far data dal 1 gennaio 2024 dovranno essere messe a gara, ha assorbito l’attenzione dell’ampio settore del turismo balneare. L’importanza del tema ha portato i sindaci del G20s, l’associazione che raggruppa le più importanti città balneari italiane (sono 26) a porsi come fondamentale interlocutore. Perché saranno i sindaci a dover affrontare, come sempre, i mutamenti legislativi o le difficoltà economiche che il mercato genera, dando risposte concrete e assumendo responsabilità”. Lo ha dichiarato il sindaco di Taormina Mario Bolognari riferendosi alla spinosa questione del rinnovo delle concessioni dei lidi.

“In Sicilia – spiega ancora Bolognari – la competenza è della Regione e i Comuni, al massimo, sono chiamati ad esprimere un parere. In ogni caso, noi siamo per una transizione al regime dei bandi che salvaguardi le esperienze maturate in tanti anni di lavoro da parte dei concessionari, per gran parte imprese familiari, che hanno garantito alti livelli di occupazione e qualità dei servizi. In una competizione aperta non vorremmo trovarci davanti a fenomeni di accaparramento da parte di grandi società in grado di far valere esclusivamente la loro forza economica, senza poi assicurare un miglioramento dell’offerta e dell’accoglienza. Lavoriamo con gli altri comuni italiani che hanno espresso preoccupazione e si stanno dando una linea condivisa per giungere a una soluzione equilibrata. Alla Regione Siciliana facciamo appello affinché la riforma delle concessioni sia ragionevole ed equilibrata”.

Le 26 località balneari del G20s rappresentano quasi il 30% delle presenze turistiche del Paese. La coordinatrice, Roberta Nesto dice: “Innanzitutto, dobbiamo salvaguardare il nostro know how: l’Italia ha al suo attivo una tradizione di ospitalità turistica unica, un vero e proprio patrimonio trasmesso da generazioni. Deve adeguarsi alle regole dell’Europa perché ne è parte fondante e perché attraverso un aggiornamento delle concessioni, seguendo regole chiare e verificabili, tutti i soggetti coinvolti possano avere una reale possibilità di crescita. Dobbiamo trovare un giusto punto di equilibrio perché una norma così strategica per il nostro domani cade in un periodo reso delicato dalla pandemia”.

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