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Bar Sicilia, Dhebora Mirabelli (Confapi): “Aiuti alle imprese, si coinvolgano i Confidi” | VIDEO

domenica 7 Febbraio 2021

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L’ospite della puntata numero 143 di Bar Sicilia è Dhebora Mirabelli, presidente di Confapi Sicilia, con la quale il direttore responsabile de ilSicilia.it Manlio Melluso e il direttore editoriale Maurizio Scaglione hanno sviscerato tutti gli argomenti che riguardano le Piccole e Medie Imprese, dalle emergenze sanitaria ed economica dettate dal Covid alla crisi che vivono l’imprenditoria femminile e quella giovanile.

Ma l’esordio Mirabelli lo dedica alla polemica sulla mancanza di assessori donna in giunta regionale, sulla quale Confapi ha preso posizione: “Abbiamo scritto una lettera alla Regione – dice -e abbiamo sostenuto la petizione delle sigle sindacali che in poche ore ha raggiunto le 6000 firme. Abbiamo anche realizzato uno spot che è andato sui social e che è stato ripreso da tante associazioni“.

Mirabelli commenta le parole del presidente Musumeci che ha garantito che il ‘gap’ del mancato rispetto della rappresentanza di genere in giunta sarà colmato: “Apprezzo le buone intenzioni, voglio aspettare ‘il fare’ del Presidente Musumeci, voglio fidarmi – ha detto –, è importante perché si riconoscono dei modelli femminili fondamentali, non solo per la politica ma anche per l’economia e per altri settori fondamentali della società. Le giovani donne in Sicilia, che si laureano in percentuale maggiore degli uomini, devono avere le giuste aspettative di ricoprire i giusti ruoli“.

A questo punto la conversazione entra nel vivo della questione economia, e si parla di PMI: “Ad oggi le piccole e medie imprese siciliane registrano un calo del fatturato di circa il 33% – analizza Mirabelli –, gli aiuti erogati in Sicilia, secondo l’osservatorio regionale sul credito, sono circa 3,5 miliardi di euro. Il PIL della Sicilia ha subito un calo del 8 % nel 2020: evidentemente gli aiuti sono inefficaci. C’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto. Tutti gli aiuti si traducono in soldi dati alle imprese in prestito, che vanno restituiti a fronte di costi fissi sostenuti a prescindere dalla produttività. E’ necessario, invece, dare finanziamenti a fondo perduto, servono la sburocratizzazione e le riforme per far sì che i soldi che arrivano possano essere utilizzati a dovere”.

Sugli strumenti e sugli attori da coinvolgere in questo senso, la presidente di Confapi ha le idee chiare: “Il Fondo di garanzia per le pmi prevede un massimale di 120 mila euro e la possibilità di erogare senza rispettare le regole del rating del fondo, altrimenti non si potrebbe erogare visti i cali di fatturato. Occorre alzare la soglia a 300.000 euro. Inoltre occorre che insieme alle banche scendano in campo anche i Confidi vigilati, che conoscono il tessuto produttivo locale, hanno una capillarità di strutture su tutto il territorio e possono aiutare nell’erogazione più efficace ed efficiente del credito“.

Argomento caldo dell’attualità sono i vaccini anticovid. Mirbelli spiega come le imprese in futuro potrebbero avere un ruolo determinante nella gestione delle campagne di vaccinazione: “L’idea di Confapi è quella di fare scendere in campo le imprese associate nella per favorire la somministrazione dei vaccini quando saranno disponibili, in particolare quelli che non che non hanno bisogno di refrigerazione, nelle imprese. E’ un progetto che hanno già sposato la Lombardia e il Veneto. Noi abbiamo chiesto alla Regione siciliana di farlo, sollecitiamo una risposta al Presidente Musumeci, all’Assessore Razza e all’assessore Turano”.

Tornando a parlare di economia, Mirabelli sottolinea come l’imprenditoria e l’occupazione femminili abbiano subito un durissimo colpo a causa della pandemia: “Prima del Covid la Sicilia era la quarta regione d’Italia per numero di imprese femminili – afferma – A Palermo abbiamo avuto un calo di iscrizioni nel 2020 del 5,1%, a fronte a una media del’1% a livello nazionale: una situazione disastrosa. Non ci dimentichiamo delle difficoltà di accesso al credito per le donne, che in questo momento è uno strumento fondamentale. Esiste nella legge di bilancio attuale il fondo per le imprese femminili di circa 20 milioni di euro, un aiuto per gli asili nido, ma ricordiamoci che a questi dati vanno aggiunti quelli sulle difficoltà sul mercato del lavoro, sull’occupazione femminile. I dati erano disastrosi già prima del Covid. Col coronavirus, poi, si sono persi 101.000 posti di lavoro, 92.000 sono di donne“. Discorso simile per quel che riguarda l’imprenditoria giovanile: “Guardando i dati devo dire che soffre tantissimo e subisce un calo in Sicilia inaccettabile – afferma -, alla luce anche della migrazione verso l’estero. Serve fare un’azione molto forte, occorre che sul Recovery Fund si ragioni in questo senso, puntando sulle nuove tecnologie, in modo che i giovani possano essere veramente la nostra leva per la ripresa“.

Buone notizie arrivano, invece, sul fronte dell’internazionalizzazione delle imprese di alcuni settori: “Due settori hanno hanno aumentato le esportazioni, la chimica, e Confapi Sicilia ne ha una grande rappresentanza in Sicilia, è l’agroalimentare. Abbiamo avuto conferma di quello che diciamo da anni, le PMI devono investire sulla internazionalizzazione e sulla digitalizzazione, e Confapi lo fa con due azioni: abbiamo rinnovato da una parte operazione con l’istituto di commercio estero per aiutare le PMI ad incontrarsi con partner e clienti in stanze ho uffici virtuali col B2B. Sul B2C, invece c’è un’azione di avanguardia di Confapi che prevede un protocollo sottoscritto con Amazon eh Politecnico di Milano per l’erogazione di coaching, formazione e assistenza per avviare e-commerce e portare i prodotti su una vetrina internazionale“.

infine una battuta Mirabelli la dedica a Palermo e alle emergenze cittadine: “All’ultimo consiglio camerale abbiamo deciso di costituire un gruppo di lavoro, stiamo preparando un documento programmatico per il nuovo governo della città post Orlando. Non saremo certo morbidi, perché abbiamo bisogno di riprendere in mano questa favolosa città, abbiamo bisogno di speranza per i cittadini, per chi viene da fuori a visitarla, per tutti i commercianti: dobbiamo tornare a essere orgogliosi di passeggiare a Palermo – conclude  – e di godercela tutta: senza rifiuti, spazzatura e degrado“.

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