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Barca da pesca speronata in acque territoriali, Bandiera: “Il Mediterraneo è ridotto a far West”

giovedì 10 Settembre 2020

“Chiediamo al Governo nazionale di attivarsi per un efficace e tempestivo controllo delle acque del Mediterraneo nelle quali operano le barche da pesca siciliane, affinchè venga tutelata l’incolumità di equipaggi e pescatori, nella piena e corretta applicazione delle norme vigenti in materia”. Lo dichiara in una nota l’assessore regionale per la Pesca Mediterranea del Governo Musumeci, Edy Bandiera, dopo i recenti fatti verificatisi a largo delle coste siciliane.

BARCA SPERONATA

“Dalle prime ricostruzioni sembra che, da parte dell’imbarcazione siciliana si sia trattato di un incidente tecnico involontario. La barca italiana infatti sarebbe transitata inavvertitamente sopra la rete dell’imbarcazione tunisina, a circa 15 miglia a Sud Est di Lampedusa, in acque internazionali in stretta prossimità delle acque territoriali italiane“, dice l’assessore.

Da questo accidentale incidente – ha aggiunto – dovuto ad una manovra involontaria del peschereccio italiano, oltre che dall’oscurita’, avrebbe avuto luogo un diverbio con il conseguente surriscaldamento degli animi, che ha spinto l’equipaggio tunisino ad accennare uno speronamento verso l’imbarcazione lampedusana. Situazione poi riportata alla normalità dall’intervento della Marineria Italiana”.

PESCHERECCI SEQUESTRATI

In riferimento, invece, al recente sequestro avvenuto nei giorni scorsi da parte di autorità libiche a Nord di Bengasi, restiamo in contatto con la Farnesina affinché si giunga, nel più breve tempo possibile, al dissequestro dei due pescherecci, Antartide e Medinea, sequestrati lo scorso 2 settembre, fa sapere Bandiera. “E’ una situazione che non possiamo più sostenere, il governo nazionale e l’Europa, si occupino del mediterraneo, sempre più ridotto a Far West”.

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