Una piazza di spaccio in cui operavano cittadini extracomunitari è stata disarticolata dai carabinieri a Ribera, nell’Agrigentino.
Militari dell’Arma hanno eseguito undici misure cautelari, compresi sei arresti, emessi dal Gip di Sciacca, su richiesta della locale Procura. Secondo l’accusa gli indagati si erano impadroniti di un intero quartiere utilizzandolo come base operativa per l’attività di spaccio di cocaina, hashish e marijuana.
I particolari dell’operazione saranno resi noti alle 10.30 durante una conferenza stampa nella sede del comando provinciale di Agrigento.
Avevano fatto delle case, abusive e disabitate di via Tevere a Ribera, la centrale operativa dello spaccio. E durante il periodo del lockdown antiCovid le cessioni di stupefacenti avvenivano anche a domicilio.
Circa 200 le cessioni che sono state documentate dai carabinieri della tenenza di Favara, anche a minori di 14 anni, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Drive in’. Cessioni che sono state documentate grazie ai servizi di osservazione e all’utilizzo delle telecamere piazzate in luoghi nascosti. Trenta i giovani segnalati, durante l’attività d’indagine, alla Prefettura quali consumatori abituali. E all’alba è scattata l’operazione: i militari dell’Arma di Ribera e della compagnia di Sciacca, coadiuvati dai vari reparti speciali, hanno ripristinato lo stato di legalità nel quartiere eseguendo 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed una ordinanza di divieto di dimora nel Comune di Ribera. Si tratta di tunisini che hanno dai 23 ai 38 anni, senza fissa dimora. Sono stati portati in carcere: Ben Hadji Ahmed Hedi di 38 anni; Ghazel Mohammed di 28 anni; Essid Yosri di 34 anni, Mechri Salem di 28 anni; Mahjoub Aymen di 28 anni e Haj Hassen Loft di 23 anni. Ben Amer Rafek di 23 anni è stato invece sottoposto al divieto di dimora nel Comune di Ribera.
Quattro invece i connazionali – destinatari di misure di custodia cautelare – che sono attualmente ricercati. Uno dei ricercati è stato fermato in mattinata a Caserta, sempre dai carabinieri, dove nel frattempo si era recato. Durante l’operazione è stata sequestrata cocaina nella disponibilità degli indagati, che era stata occultata all’interno di uno degli appartamenti abbandonati, e vari monili e preziosi in oro correlati all’attività delittuosa.
“La brillante operazione condotta dall’Arma dei carabinieri in territorio di Ribera che costituisce una importante risposta dello Stato ad un territorio caratterizzato da significativi e reiterati episodi spaccio di sostanze stupefacenti”. Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa.
Proprio a Ribera, nei mesi passati, si erano registrati due decessi, di altrettanti riberesi, per overdose. “Mi rivolgo ai cittadini – è l’appello del prefetto – . Abbiate sempre fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni”.