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Blutec, Orlando: “Termini ostaggio della Fiat e ora dello Stato che non dà soluzioni”

domenica 2 Maggio 2021
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Oggi a Portella della Ginestra si ricorda una terribile strage, e io sono qui ora per sottolineare il valore del diritto al lavoro! Per anni questo territorio è stato ostaggio della Fiat, che presentava imprese farlocche al solo scopo di accedere alla cassa integrazione, ma impedire la concorrenza. La Fiat oggi non c’è più! Oggi c’è lo Stato, e il paradosso è oggi che questo territorio è ostaggio dello Stato. Lo stesso Stato che ha chiesto 240 miliardi all’Unione Europa ma che non si occupa di una proprietà che ha qui, in questo territorio” .

Lo ha dichiarato questa mattina il Sindaco metropolitano, Leoluca Orlando, che insieme all’Assessore al Lavoro del Comune di Palermo, Giovanna Marano, al Sindaco della Cittadina, Maria Terranova, e ai Sindaci del Territorio, ha presenziato al sit-in di protesta degli operai Blutec nel giorno della Festa dei Lavoratori, presso l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese.

“Una proprietà che non riguarda esclusivamente i 1000 lavoratori, ma l’intero territorio, perché l’impiego di questi 1000 lavoratori ha un effetto di contagio positivo sull’intero territorio. Diversamente quest’area è destinata ad essere un’area commerciale – prosegue -. Io in questo momento mi sento sindaco di Termini. Tutti siamo Sindaci di Termini, perché siamo tutti insieme in questa battaglia che riguarda un territorio rispetto al quale c’è il rischio che l’ amministrazione straordinaria finisca, e che mentre tutti gli altri stabilimenti Blutec si collocano, l’unico che rimane NON collocato sia questo. Io credo che sia questo il senso vero di questa nostra presenza qui oggi, la presenza di noi tutti Sindaci, accanto al Sindaco di Termini Imerese”. 

“Di fronte all’azione degli amministratori straordinari Invitalia non da il parere, un parere che non può dare perché manca la Regione, che ha la maggiore responsabilità di questa vicenda, poichè non ha mai dato segni di vita rispetto all’accordo di programma, e sappiamo bene che non si può fare un calcolo economico industriale se non si ha contezza di quanto ci metta la Regione.  L’assenza della Regione ai tavoli, qualche volta garantita da un funzionario che aveva cura di dire “non posso prendere decisioni perché non sono competente” va evidentemente denunciato- evidenzia Orlando -. Il mondo giustamente si occupa dell’ILVA, ma perché nessuno si occupa di questa nostra realtà?” 

“Al di là delle colpe della Regione, questo stabilimento è comunque dello Stato, e lo Stato deve dire per quale motivo impedisce al territorio di procedere a una soluzione, un territorio che ha tutte le condizioni per andare avanti, un territorio che grazie all’azione dell’autorità del sistema portuale, sta assistendo allo sviluppo dei porti di Palermo e di Termini, con sintonia e non in concorrenza, come qualcuno in passato voleva che avvenisse – prosegue -. Ma mi sono stancato di inseguire la Regione, mi sono stancato di inseguire gli amministratori straordinari e Invitalia, per questo vi faccio una proposta, proprio in coincidenza con l’invio di queste risorse dall’Unione Europea”.

“La proposta è di inviare una lettera, firmata da tutti noi, direttamente al Presidente Draghi, perché si assuma lui, personalmente, la responsabilità di ciò che sta accadendo – conclude -. Firmiamo tutti una richiesta di incontro con il presidente Draghi, ricordando che l’11 maggio ci sarà un passaggio decisivo rispetto a questo tema“.

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