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Bufera alla Camera di Commercio. “Operazione verità”, ma non convince

lunedì 21 Ottobre 2019
Camera di Commercio di Palermo
Camera di Commercio di Palermo

Il presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, Alessandro Albanese, cerca di fare una operazione verità in merito alle dimissioni degli undici consiglieri, espressione di Confcommercio. Anche se dalla conferenza stampa si evince un problema più che politico che tecnico in merito al ‘quasi’ dimezzamento del consiglio camerale.

Nella sede di via Emerico Amari, il presidente di Sicindustria, snocciola dei risultati operativi che stando alle sue parole: “Superano ogni rosea previsione che è stata possibile grazie all’impegno costante dell’attuale amministrazione. La camera di commercio Palermo Enna ha chiuso il 2018 riducendo il disavanzo di oltre il 50% rispetto all’anno precedente”.

Le Camere dell’Isola sono, infatti, gli unici enti pubblici del panorama nazionale costretti ancora a pagare le pensioni dei propri ex dipendenti caricandone l’onere sul bilancio corrente. Situazione che, unita al taglio del 50% dei diritti camerali deliberato a livello nazionale nel 2014, ha di fatto reso insostenibile la situazione degli stessi enti. Nello specifico, la Camera di Commercio di Palermo ed Enna, che ha in carico 205 pensionati a fronte di 89 dipendenti di ruolo in servizio, al netto degli oneri pensionistici pari a 7,6 milioni di euro, avrebbe prodotto nel 2018 un avanzo di gestione di 5,6 milioni. È proprio su questo che – sottolineano dall’ente camerale – abbiamo lavorato incessantemente riuscendo ad ottenere due risultati importantissimi: l’autorizzazione alla costituzione, dopo 50 anni, da parte della Regione siciliana che esercita la vigilanza sugli enti camerali, di un unico Fondo pensioni camerali e l’introduzione nella legge finanziaria nazionale (L. 205/2017) di un articolo (comma 784) che prevede la salvaguardia delle Cciaa in condizioni di predissesto strutturale (e quindi tutti gli enti siciliani), permettendo di aumentare il diritto annuale sino al 50% del valore”.

Nel frattempo, Albanese ha scritto all’Assessorato alle attività produttive per il reintegro degli undici elementi. Entro 15 giorni dagli uffici dell’Assessorato dovrebbe esserci un ‘riciclo’ dei consiglieri.

Ma più di una domanda fa accendere i riflettori in merito alle concomitanza temporale delle dimissioni e la situazione di Gesap che ha investito l’aeroporto di Punta Raisi qualche settimana. Albanese oltre che essere componente del Cda alla Gesap, è espressione della Camera di Commercio all’interno della Spa in quanto socia al 23%.

Alla domanda: “le dimissioni di undici consiglieri dalla Camera di Commercio e quelle dei consiglieri della Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Palermo, sono in qualche modo legate?“.

Le voglio considerare due cose completamente diverse“. Ha cosi’ risposto, Alessandro Albanese. “Sarebbe una cosa così grave da investire tutto il sistema della rappresentanza – ha aggiunto -. Non voglio, non posso e non devo considerarle due cose unite. Da sempre la Camera di Commercio tende a valorizzare al meglio il patrimonio economico di Gesap“.

Ma proprio durante la conferenza stampa in cui erano presenti sindacati e qualche componente del consiglio camerale, sottovoce e in modo timido  si evince un segnale positivo per la privatizzazione della società aeroportuale. Privatizzazione che di fatto non è ben gradita dal comune di Palermo, socio Gesap al 41,3%.

Se ci fossero stati dei problemi su alcune vicende con i consiglieri dimessi, avrei potuto capire quale sia stata la loro posizione. Certo è che se ci sono state delle difficoltà non sono state palesate”. Afferma a IlSicilia.it, Albanese.

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