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Catania, “fallimento Sigenco”: sequestrati beni per tre milioni di euro, due indagati

sabato 14 Aprile 2018

Cinque immobili per un valore complessivo di 3 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Catania nell’ambito di indagini per bancarotta fraudolenta della Sigenco sistemi generali Spa, dell’imprenditore deceduto Santo Campione.

Sono beni che fanno riferimento a Raffaele Partescano, di 46 anni, che, secondo la Procura di Catania, in qualità di amministratore della Fortuna srl, società costituita nel 2004 dai figli di Campione, avrebbe distratto 2 milioni di euro versati dalla Sigenco senza una valida giustificazione economica.

Indagata anche la vedova dell’imprenditore, Rosaria Arena, 66 anni, perché, scrive la Procura etnea, in concorso con il consorte, sarebbe stata la beneficiaria di un trasferimento di oltre 3 milioni di euro per la vendita di un terreno, ritenuta dalle Fiamme Gialle, completamente svantaggiosa per la Sigenco.

La società edile con appalti in tutta Italia era stata dichiarata fallita nel 2013 con un passivo di 80 milioni di euro.  Già nel 2014 i militari del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania avevano eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal locale Tribunale, su richiesta della Procura etnea, per oltre 3 milioni di euro per le ipotesi di bancarotta fraudolenta, truffa e falso attribuite all’amministratore pro tempore della società di capitali Santo Campione e il figlio Pietro.

La complessa attività investigativa, articolatasi in più fasi nel tempo, è stata avviata in seguito allo sviluppo di alcune “segnalazioni di operazioni sospette” nei confronti di Santo Campione, nelle quali erano evidenziati anomali flussi finanziari diretti dai conti correnti societari ai rapporti bancari intestati allo stesso amministratore e ai suoi più stretti congiunti.

Tra le grandi opere realizzate e aggiudicate dall’impresa si ricordano l’aeroporto di Lampedusa, un lotto della strada “dei due mari” Gela – Santo Stefano di Camastra (Messina), un ospedale di Mazara del Vallo (Trapani), alcuni lotti dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, il parcheggio sotterraneo dell’ospedale San Martino di Genova, la Torre Biologica di via Santa Sofia, a Catania.

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