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Catania, sarà riqualificata l’area dell’ex presidio ospedaliero Santa Marta-Villermosa | VIDEO

sabato 23 Gennaio 2021

Con il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, abbiamo definito di riconvertire l’edilizia sanitaria per evitare contenitori vuoti, che possono anche essere oggetto di degrado o di atti vandalici, trasformandoli in luoghi culturali o socio-culturali. Ma anche di eliminare un obbrobrio che non si può riconvertire: una parte dell’ex ospedale Santa Marta“. Lo ha detto presidente Nello Musumeci presentando a Catania il progetto per la demolizione della porzione ‘nuova’ della struttura e la sua riqualificazione. Una parte, ha aggiunto il governatore, che e’ “stata realizzata in un momento in cui la Sovrintendenza si voltava dell’altra parte, la magistratura aveva altro ben altro a cui pensare e la cattiva e brutta edilizia trovava legittimazione anche nelle istituzioni“.

Quello in cui è presente l’ex ospedale Santa Marta, ha ricordato il presidente della Regione, è un quartiere Settecentesco, con presenze Ottocentesche, realizzato sulla sommità del monte Vergine, che secondo gli archeologi sarebbe stato uno dei primi della città di Catania. Quindi, la parte ‘nuova’, ha sottolineato Musumeci, “e’ in una situazione assolutamente incompatibile con il contesto”. “Il Santa Marta Ha funzionato come ospedale, poi e’ stato dismesso – ha aggiunto – e abbiamo aperto il nuovo ospedale San Marco, grazie alla testardaggine dell’assessore Ruggero Razza“.

La demolizione della parte dell’ex ospedale Santa Marta che si affaccia su via Gusualdo Clementi – ha sottolineato Musumeci – consentira’ di consegnare al quartiere dell’Antico Corso, o dei Miracoli come era chiamato all’inizio del Novecento, una piazza che fin’ora e’ stata preclusa alla fruizione perche’ era un cortile interno del nosocomio. Sul cortile su affaccia anche la facciata di un edificio del Settecento di scuola Vaccariniana, che e’ bella e dobbiamo valorizzarla. Cosa che faremo con questo progetto. L’edificio riqualificato – ha annunciato il governatore – potrebbe ospeotare uffici pubblici. Il progetto, ovviamente, e’ pronto a raccogliere proposte, suggerimenti e ritocchi“.

SCHEDA DEL PROGETTO

Il giardino storico, già in origine nascosto dalle mura, verrà restituito alla libera fruizione, come una piazza, perché diventerà spazio pubblico, luogo di raccolta, agorà.

Rispettando la memoria storica del luogo, lo spazio ritrovato avrà un’ampia permeabilità funzionale e visiva. Gli alti pilastri su via Clementi, rivestiti in pietra bianca e lavica, reinterpretano i caratteri decorativi del barocco, ma diventano anche funzionali al sostegno della copertura in vetro fotovoltaico. Oltre questa “cortina” si apre il giardino e sullo sfondo appare il prospetto dell’edificio settecentesco attribuito alla scuola vaccariniana.

Su via Bambino, dove gli edifici esistenti sono notevolmente più bassi, un muro sagomato delimita i margini dell’area, accogliendo una zona per il fitness. Lo spazio sotto la copertura fotovoltaica è arricchito da un sistema di vasche con giochi d’acqua alternate a due filari alberati di ulivo o carrubbo, tra i quali sono previste panchine piene. Non ci sono più scale, tranne quella storica del palazzo settecentesco, ma piani orizzontali e inclinati con lieve pendenza.

Previste aree per la socialità, tavoli dove scrivere, leggere, giocare a carte, una zona con giochi per i bambini immersa nel verde, fontanelle accessibili a persone con disabilità motoria, centini per la raccolta differenziata, dog station e posteggi per le biciclette, ma anche servizi igienici autopulenti di ultima generazione.

La pensilina fotovoltaica trasparente produrrà circa 150KWh di energia, per le necessità della piazza e delle future destinazioni previste per l’edificio storico; la parte di energia eccedente potrà essere stoccata. Grazie alla leggera struttura metallica che la compone, la pensilina potrà essere usata come un graticcio teatrale, per sospendere, all’occorrenza, banner, maxischermi, sistemi di sonorizzazione.

In una grande vasca interrata saranno convogliate le acque pluviali, da riutilizzare per l’irrigazione e i servizi.

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