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Centuripe: in 1500 in piazza per dire no alla megadiscarica

lunedì 19 Novembre 2018

Hanno fischiato e gridato la loro protesta in corte in 1500 persone, con tutte le loro forze, per dire “No” alla discarica, gli abitanti di Centuripe e della vicina Catenanuova che non vogliono la realizzazione di una megadiscarica prevista in contrada Muglia. E presto potrebbe esserci una nuova protesta, stavolta direttamente davanti ai palazzi della Regione Siciliana o a Roma, davanti al Parlamento.

La piattaforma per il trattamento dei rifiuti è stata preventivata in un territorio vasto e tra natura incontaminata e siti archeologici. E adesso si temono ripercussioni negative per l’ambiente ma anche per la salute dei cittadini. A protestare c’era SiciliAntica, attivamente impegnatasi nell’organizzazione della manifestazione di protesta, ma anche la sezione di Legambiente di Troina, Italia Nostra di Melilli, e tanta gente giunta dal comprensorio di Catania e Enna.

I manifestanti si sono dati appuntamento a Corradino, poi la partenza con visita guidata di “SiciliAntica” verso Pietra Perciata e successivamente si è tenuto il corteo da Villa Corradino ed anche un’assemblea in piazza Sciacca. La società civile non si arrende ed è stato per questo costituito il comitato “Centuripe #Restiamopuliti”, che aggregando associazioni, movimenti e singoli cittadini, vuole portare avanti le proprie tesi nel contesto di quella che viene definita “una battaglia di civiltà” contro la realizzazione di una nuova piattaforma per la lavorazione dei rifiuti, sul progetto della Oikos Srl. Alla protesta erano presenti anche i rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali. “Opere come questa andrebbero previste in zone industriali e vecchie cave dismesse o zone industriali, non in un luogo incontaminato dove ci possono essere e a nostro avviso anzi sussisto chiaramente dei rischi per la salute”, lamentano i cittadini che sono scesi in piazza per opporsi a questo progetto, e tra i manifestanti c’era anche la senatrice siciliana di Forza Italia, Urania Papatheu che ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda.

Il Governo Conte, a partire dai Ministri Costa e Grilloha detto la senatrice azzurradovranno dare delle valide spiegazioni in sede Parlamentare ma soprattutto anche venendo qui a constatare personalmente quanto viene previsto, dando spiegazioni ai cittadini su quanto viene progettato. La gente ha paura per la propria salute ed è comprensibile che sia così. Questo territorio non può diventare una discarica. Bisogna tenere conto di questa protesta, rispettare l’opposizione di così tante persone e cercare di trovare una soluzione alternativa all’attuale previsione progettuale”.

“Questo è uno dei siti che sono stati attenzionati da noi – affermano i responsabili di SiciliAntica – già nel 2008 e che andavano vincolati dalla Soprintendenza ed invece viene prevista adesso non una piattaforma ma una vera e propria discarica. Questa situazione ci porta grande dispiacere ma c’è soprattutto una forte preoccupazione da parte nostra per quello che potrà essere l’impatto ambientale e sulla salute dei cittadini di questo comprensorio se realmente verrà approntata una discarica di tali proporzioni”.

La discarica tratterà i rifiuti attraverso un processo meccanico biologico che accoglierà ogni giorno mille tonnellate di rifiuti urbani residui provenienti da mezza Sicilia. Nello specifico si parla di 1000 tonnellate di Rur (rifiuti urbani residui) e di una vasca per lo smaltimento dei residui inerenti, grande 2 milioni e 800 metri cubi. La piattaforma gestirebbe e smaltirebbe all’aperto circa 90 mila tonnellate di percolato (rifiuto speciale) all’anno, e si tratta di un avanzo tossico che si teme possa inquinare le falde acquifere e arrecare danni alla salute della comunità.

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