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C’era una volta il Pd, la storia senza fine di un partito che arranca

mercoledì 11 Luglio 2018

Il Partito democratico aspetta e spera, si disunisce, invoca l’unità, cerca l’evoluzione dello scenario in trasformazione da Roma, ma poi rimane, immutato, al suo posto, senza ritrovare smalto ed energia per una significativa ripartenza.

Dopo l’elezione di Maurizio Martina, all’assemblea nazionale della scorsa settimana, in Sicilia si lavora sotto traccia. Un partito dalla struttura quasi virtuale nell’Isola, con un segretario regionale, Fausto Raciti, dimissionario, ma saldamente al suo posto.

I deputati regionali, anche alla luce degli esiti scaturiti dopo il voto delle amministrative di giugno, tengono banco, sono come le Città-Stato con singole giurisdizioni. A ciascuno il suo territorio.

A Cortona tra la fine di agosto e i primi di settembre intanto AreaDem, che fa capo a Dario Franceschini, con cui ultimamente parla spesso l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, si riunirà per decidere mosse e posizionamenti. Dalla Sicilia arriveranno i contributi di Anthony Barbagallo, ex assessore regionale al Turismo e Giuseppe Lupo, attuale capogruppo al’Ars del Pd.

Solida la posizione del gruppo ‘storico’ degli ex Ds, in cui si rivede molto il gruppo della Cgil vicino a Concetta Raia e Angelo Villari nei confronti del nuovo segretario dem  ed ex reggente Martina.

Più defilata la posizione di Antonello Cracolici, che non pare al momento interessato a promuovere e sviluppare una particolare azione politica in funzione di un eventuale congresso regionale.

Intanto Faraone rimane nel mirino delle altre componenti del partito, ma sul banco degli imputati finora tra i dem hanno fatto la spola in tanti, senza arrivare però a un punto definito.

La situazione di studio dell’attuale momento di strategie e riallineamenti all’interno del Partito democratico non risparmia anche il gruppo parlamentare dell’Ars. Nicola D’Agostino (Sicilia Futura) non ha mai fatto mistero del buon rapporto con Luca Lotti.

E intanto il tempo se ne va“, cantava Adriano Celentano, ma nel Pd non c’è tempo per la nostalgia. È finita anche quella. Gli elettori, dal canto loro, sono andati via da un pezzo…

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