Non essendo stato proposto ricorso in Cassazione, è diventata definitiva la sentenza con cui, il 18 giugno 2020, la corte d’appello di Palermo ha condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere, per concussione, un maresciallo dei carabinieri, Martino Martellotta, di 55 anni.
Il sottufficiale dell’Arma è stato accusato di avere chiesto somme di denaro a imprenditori ai quali aveva in precedenza sequestrato capannoni aziendali e officine per abusivismo edilizio e violazioni di natura ambientale. Il denaro, secondo l’accusa, sarebbe stato chiesto per favorire i dissequestri. I fatti contestati al maresciallo Martellotta si sono svolti a Mazara del Vallo (Tp), dove il carabiniere ha prestato servizio dal gennaio 2010 al marzo 2014.
Il militare si è sempre difeso affermando che chi lo ha accusato ha motivo di rivalsa nei suoi confronti proprio per i controlli e i sequestri da lui effettuati. In primo grado, il 26 luglio 2018, il maresciallo Martellotta, sospeso dal servizio e a metà stipendio, era stato condannato dal Tribunale di Marsala a 5 anni e mezzo di carcere per il reato di concussione, mentre fu assolto (“perché il fatto non sussiste”) dall’accusa di abuso in atti d’ufficio.