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Comunali Palermo, Lagalla: “Io ostaggio dei partiti? Accusato di tutto”

domenica 22 Maggio 2022

“Abbiamo cominciato questo tour in camper dal quartiere Zen, di fronte la scuola Falcone, proprio nel trentennale della strage di Capaci, perché da questi simboli deve partire la rivoluzione della città”. Così il candidato sindaco di Palermo del centrodestra Roberto Lagalla, a margine della prima tappa del tour in camper attraverso i quartieri della città.

“Questa è una periferia nella periferia – ha proseguito -, con tante difficoltà non affrontare adeguatamente nel corso di questi anni. È mia intenzione mettere subito in campo misure per migliorare i servizi e dare ai cittadini ciò che un Comune ha il dovere di dare”.

“Ho scelto di cominciare questo tour elettorale in una delle zone più difficili della città come il quartiere Zen e di fronte alla scuola intitolata a Giovanni Falcone, per dimostrare ai residenti che l’amministrazione è presente e che, se eletti, non li lasceremo abbandonati a se stessiQuesta è una periferia della periferia, un territorio collegato poco e male al resto della città -, aggiunge Lagalla, – Non serve fare una priorità delle emergenze perché la principale emergenza riguarda proprio le persone. Il Comune può fare il suo incrementando il controllo sul territorio, ma anche le istituzioni devono fare la loro parte”.

“Già da assessore regionale all’Istruzione ho creato con le scuole del quartiere Zen un rapporto speciale, che ha consentito di mettere in sicurezza i locali e assicurare ai ragazzi il tempo pieno e il recupero degli apprendimenti perduti: continueremo a insistere sull’istruzione come forma di emancipazione sociale e personale”, sottolinea i candidato sindaco.

“Daremo il nostro sostegno a ogni forma di associazionismo e volontariato, ripristinando luoghi di aggregazione che possano sottrarre i giovani alla tentazione della malavita organizzata. Non è una sfida semplice: l’emergenza educativa ha tempi lunghi di realizzazione e attuazione, ma ce la metteremo tutta”.

“C’è chi dice ancora che io sia ostaggio dei partiti. Con tutto quello che mi sento dire mi aspetto che prima o poi mi vengano attribuite le stragi di piazza Fontana e del treno Italicus”. Ironizza così Roberto Lagalla -. Ho la coscienza pulita, ogni strumentalizzazione politica è ben lontana dalla considerazione della gente nei miei confronti: ho grande fiducia nel consenso sia di chi mi conosceva già, sia di chi ha avuto modo di farlo in campagna elettorale” conclude.

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