Cresce il numero delle imprese ma crollano quelle artigiane, in forte difficoltà in particolar modo il settore manifatturiero. E’ emerso dai dati di Confartigianato Sicilia.
Infatti, secondo l’analisi dell’Osservatorio economico, nel terzo trimestre 2019, il numero delle imprese registrate in Sicilia sale di 2.735 unità, passando dalle 464.712 del terzo trimestre 2018 a 467.447, con una variazione tendenziale pari del +0,6% in linea con quella rilevata un anno prima.
L’artigianato, invece, ha subito un forte calo, segnalando una maggiore difficoltà nel settore manifatturiero. Al terzo trimestre 2019, si contano 72.271 imprese artigiane registrate, 1.062 in meno rispetto alle 73.333 imprese registrate al terzo trimestre 2018, con una dinamica negativa pari al -1,4%.
L’unico settore dove per la realtà artigiana siciliana si colgono segnali positivi è quello delle costruzioni per cui si rileva ancora un trend negativo ma meno accentuato rispetto ad un anno prima.
“Per le imprese artigiane dell’Isola, – spiegano Giuseppe Pezzati ed Andrea Di Vincenzo, rispettivamente presidente e segretario regionale di Confartigianato Sicilia – restano in flessione tre su quattro dei macro-settori esaminati: manifatturiero, costruzioni e servizi alle persone. Vanno però fatte due considerazioni, la prima relativamente al manifatturiero. Un settore che, sia per il totale che per l’artigianato, registra dinamiche negative e in peggioramento rispetto all’anno precedente. Un risultato fortemente correlato alla frenata del commercio internazionale determinato da diverse situazioni di difficoltà sul fronte socio-economico di natura geopolitica che interessano svariati Paesi a cui è destinato il made in Sicilia. I nostri artigiani soffrono per una scorretta politica fiscale italiana, per le politiche tariffarie e dei dazi. La dinamica dei prestiti, inoltre, non aiuta le piccole imprese facendo sì che ogni giorno diventa sempre più difficile restare sul mercato ed essere competitivi”.