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Conte: “In Sicilia servono infrastrutture prima del Ponte. E il reddito di cittadinanza”

mercoledì 8 Giugno 2022

Ha difeso il reddito di cittadinanza e nel contempo lanciato una frecciata alla Regione Siciliana. Ha ribadito che in Sicilia si sta lavorando ad una coalizione compatta per l’autunno e un’altra frecciata l’ha lanciata a Dino Giarrusso che ha lasciato i 5stelle e adesso sostiene a Messina Federico Basile.

Giuseppe Conte a tutto tondo nella tappa messinese a sostegno del candidato sindaco del centro sinistra Franco De Domenico ha avuto dapprima un incontro alla Camera di Commercio con rappresentanti degli industriali e sindacati e poi ha incontro giornalisti prima di raggiungere Piazza Unione Europea per il comizio.

Non trascuriamo nessun appuntamento elettorale, sono verifiche che si fanno con gli elettori. Noi portiamo progetti, come in questo caso a Messina- ha dichiarato Conte- C’è poi la prospettiva più importante in autunno e noi vogliamo presentarci al popolo siciliano con tutte le carte in regola per offrire un progetto politico di rilancio dell’intera Isola”.

Su Dino Giarrusso che ha lasciato nei giorni scorsi il M5S anche polemicamente l’ex premier è secco: “Non entro nelle valutazioni dei singoli che hanno abbandonato il M5S né dei singoli che avevano dichiarato  che quando si lascia il movimento si devono lasciare anche gli incarichi, in questo caso di europarlamentare che si sono ottenuti tramite il movimento. Ognuno ha la coerenza che ritiene”.

Quanto al Ponte sullo Stretto Giuseppe Conte ha ribadito la posizione già espressa quando era presidente del Consiglio: “ Non si può buttare un progetto così nel mucchio. Bisogna prima migliorare la rete infrastrutturale siciliana e poi ci si pone il problema di potenziare e rendere più efficace il collegamento con il Continente. Come voi quotidianamente  anche io ogni volta che vengo in Sicilia vedo strade sconnesse, statali, provinciali, autostrade che sono ancora con singole corsie. Lavoriamo per utilizzare i soldi del Pnrr per quello che è necessario,  poi valutiamo assieme con le comunità locali la soluzione per il collegamento“.

Uno dei temi della campagna elettorale in corso è il reddito di cittadinanza, dopo le bordate di Giorgia Meloni e di altri esponenti del centrodestra.

Conte ha ampliato il contesto: “In Sicilia sono stati stanziati soldi non solo per il reddito di cittadinanza ma anche per rafforzare i centri per l’impiego con 2 mila assunzioni che sono state rinviate. Se parliamo di politiche attive del lavoro un ruolo importante ce l’hanno le regioni. Se la Sicilia non assume e non potenzia i centri per l’impiego il problema non si risolve. Quando si attacca il reddito di cittadinanza non si risolvono le cause del problema. Anche i comuni devono fare la loro parte con i Puc, i progetti di utilità”.

L’ex premier ha anche ribadito l’importanza del salario minimo per dare risposte ai lavoratori: “Non possiamo permettere che un lavoratore guadagni 3, 4 euro l’ora. Le politiche del lavoro sono importanti, bisogna intervenire anche sul cuneo fiscale per intervenire sulle buste paga dei lavoratori prima che si inneschi una spirale recessiva”

Infine sulla guerra Conte taglia corto: “Non volevo fare nessuna polemica con la Meloni. Per quanto riguarda il conflitto bellico che è una cosa seria e la nostra posizione è molto chiara: dobbiamo lavorare per un negoziato di pace. Quindi nessuna polemica con chi vuole il riarmo, nessuna polemica con chi vuole portare il Paese in guerra, a noi interessano i risultati, interessa che questo conflitto trovi subito una soluzione politica. Non ci possiamo permettere una guerra in Europa che può scatenare una terza guerra mondiale di dimensioni sempre più vaste e incontrollabili”.

 

 

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