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Corini e il Palermo, una lunga storia d’amore

giovedì 29 Dicembre 2016

Dopo la sosta natalizia, il Palermo è pronto per riprendere la preparazione. I rosanero si ritroveranno domani per iniziare il percorso d’avvicinamento al match del 7 gennaio contro l’Empoli, autentico scontro diretto. Sulla tolda di comando c’è Eugenio Corini, chiamato dal presidente Zamparini a sciogliere quel rebus chiamato salvezza. Per l’ex capitano degli anni ruggenti rosanero è stato impossibile dire no alla richiesta del patron. Per amore e per convinzione. Eugenio Corini sapeva che ad attenderlo c’era una situazione difficile, ma non ha esitato e ha risposto con un convinto sì alla chiamata del Palermo. Il tecnico rosanero parla del suo 2016, spiega che per lui “è stato un anno di studio, perchè c’è sempre da migliorarsi professionalmente, bisogna conoscere le squadre, i giocatori e farsi trovare pronti per un’eventuale chiamata. La chiamata – sottolinea l’ex centrocampista – è arrivata da una società che amo profondamente e dove ho avuto la fortuna di giocare quattro stagioni da calciatore. Ero consapevole delle difficoltà che avrei trovato, ma sono arrivato con grande voglia di raggiungere un obiettivo che resta sicuramente difficile, ma secondo me abbiamo tutte le caratteristiche per farcela. Noi tutti crediamo in qualcosa di complicato ma realizzabile, è questo il nostro spirito“.

Corini è stato il capitano del Palermo che dopo 30 anni è tornato in A e che sempre con lui in regia è arrivato in Europa, ecco perchè per lui la chiamata di Zamparini “è stata una grande emozione, a prescindere da tutto Palermo per me rappresenta qualcosa di straordinario, poi da allenatore ho pensato a cosa potevo fare per migliorare lo stato delle cose e come superare le difficoltà che la squadra sta vivendo“.

Corini dai suoi si aspetta una reazione e una dimostrazione di carattere. “Penso che ci sia sempre una parte importante che ogni persona deve avere dentro, ovvero deve reagire alle difficoltà e dimostrare la forza che ha dentro, i ragazzi hanno tutto questo, li ho stimolati, continuerò a farlo perché abbiamo caratteristiche importanti sia dal punto di vista morale che tecnico per far sì  che questa squadra possa raggiungere il grande obiettivo della salvezza“, spiega Corini che ha sempre avuto un feeling particolare con la tifoseria palermitana. “In quei bellissimi anni in cui indossavo la maglia del Palermo dicevo che si partiva dall’1-0 per la spinta straordinaria che ci dava il pubblico – spiega Corini -. L’atto di fede e di amore dei 22/23 mila che sono venuti contro il Chievo è  stato straordinario, purtroppo in quella occasione abbiamo sofferto tutti insieme una giornata negativa, ma io spero sempre che nella partita successiva ci sia uno spettatore in più della precedente, questo sta accadendo e per noi è fondamentale, perché attraverso l’amore e il sostegno dei nostri tifosi possiamo raggiungere l’obiettivo“. Natale è appena passato, ma Corini non avrebbe dubbi a scegliere un regalo da scartare: “festeggiare a fine stagione il fatto che il Palermo possa rimanere in una categoria conquistata tanti anni fa, quella Serie A che la città e i tifosi meritano”. Il 2017 dei rosanero inizia con una sfida che non si può fallire. “Quello di Empoli è uno scontro diretto e di conseguenza è molto importante in ottica salvezza. Affronteremo un’ottima squadra che gioca un bel calcio, giocheremo in casa loro, ma andremo in Toscana con l’atteggiamento giusto e la voglia di portare a casa un risultato positivo“.

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