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Coronavirus a Messina: celebrati i funerali del fratello del boss. Il silenzio di Cateno De Luca

lunedì 13 Aprile 2020

Droni a Messina per vigilare sui vari assembramenti a causa del coronavirus ma, a quanto pare, al massiccio sistema di sorveglianza predisposto dal sindaco Cateno De Luca è sfuggito il funerale di Rosario Sparacio. E non ci sarebbero stati neanche controlli stradali che avrebbero dovuto bloccare il corteo funebre.

Un cognome molto noto del Messinese quello degli Sparacio, ma anche in Calabria. Nonostante i divieti imposti dal governo di Roma, da quello regionale e, come se non bastassero, da certe ordinanze di Cateno De Luca al momento messe in discussione dal governo e dagli organi di verifica dello Stato, un centinaio di persone avrebbe accompagnato la bara contenente le spoglie di Saruzzu Sparacio, 70 anni, fratello del più noto Luigi, boss del clan di Giostra.

Luigi Sparacio deve essere considerato l’elemento più pericoloso tra i personaggi presenti sul palcoscenico della delinquenza organizzata messinese. Dotato di non comune intelligenza ha, sin dagli albori della sua escalation criminale, dimostrato una costante tendenza a delinquere che, accomunata ad un notevole cinismo ed animo crudele, ne ha fatto in breve tempo il capo indiscusso dell’omonimo clan”. Si legge nelle carte degli inquirenti di alcuni anni fa.

Antefatto. Luigi Sparacio, 37 anni, capo di Cosa Nostra a Messina e legami con i clan di Catania e di Palermo, si consegna il 14 gennaio del ’94  a poliziotti delle “Volanti”. Tra i verbalizzanti dell’arresto c’è suo cognato Carmelo Bilardo, assistente di polizia. Sparacio ha scelto la sezione “Volanti”, diretta dal dottor Sanna, e non i carabinieri e la questura centrale perché sa che quel reparto di polizia non ha le strutture idonee a cercare riscontri alle sue dichiarazioni. Comincia a «collaborare» a suo modo, indicando come complici alcuni mafiosi di secondo piano o quelli ormai «bruciati» e salvando i suoi veri luogotenenti. C’è esultanza per il pentimento del capo della criminalità messinese, ma poi si scoprirà che era una collaborazione di comodo.

Tra le 15 e le 16 dell’11 aprile scorso nella città dello Stretto si sarebbe celebrato un funerale. Con tanto di cerimonia funebre in chiesa e accompagnamento della salma al cimitero monumentale di via Catania. Pare addirittura che alcuni giovani abbiano scortato il corteo funebre a bordo di scooter per poi dirigersi nel cimitero del capoluogo peloritano per la tumulazione della salma a cui avrebbero assistito parenti e amici del defunto, per altro già malato da tempo. Tutto questo, in spregio alle vigenti disposizioni di legge, sarebbe avvenuto in pieno centro. In molti si chiedono com’è possibile che non siano stati effettuati i dovuti controlli e che nessuno sapesse del funerale a rischio?.

Contattato da ilsicilia.it, il sindaco Cateno De Luca non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.

Rosario Sparacio meglio conosciuto come Saro era una persona voluta bene da tutti. Tanti sui social hanno salutato l’anziano signore. Anche sui nipote che scrive: “Ciao nonno… purtroppo il giorno più brutto è arrivato! Hai sofferto tantissimo però penso che lassù starai molto bene insieme a tuo figlio! Adesso te lo potrai godere in eterno! Ricorda sempre che il punto di riferimento nella nostra famiglia eri e lo sarai sempre tu,perchè nessuna persona al mondo potrà mai sostituirti perchè eri unico in tutto! Sei stato forte fino all’ultimo respiro! Solamente un mostro maledetto del genere poteva ucciderti perchè niente nella vita ti poteva fermare! Chiamarmi come te di nome e cognome mi fa onore! Come fa onore a tutte le persone che ti hanno conosciuto e alla tua famiglia! Eri tutto per noi è adesso hai lasciato un vuoto dentro di noi incolmabile! Stammi sempre vicino e sii sempre il mio angelo custode! Ti ho amato e ti amo tutt’ora con tutto me stesso! Purtroppo la vita è così,non possiamo farci nulla. Come si dice nella vita “Dio si prende sempre i più buoni” e tu sei stato uno di quelli! Ti sono stato accanto fino all’ultimo quindi ti prego adesso stammi tu vicino! Ti amo più della mia stessa vita NONNO SARO”.

 

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