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Coronavirus a Palermo, buoni spesa a famiglie con reddito massimo 400 euro: “Sarà guerra tra poveri”

venerdì 3 Aprile 2020
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Buoni spesa da 100 a 300 euro a seconda della composizione del nucleo familiare, incrementati di ulteriori 100 euro fino a un massimo di 400 euro. Questi sono i numeri delle misure economiche attese dalle migliaia di famiglie a Palermo, in seguito ai criteri stabiliti dal Comune a causa dell’emergenza Coronavirus.

In 15.026 si sono iscritti al portale della centrale degli aiuti alimentari. Dopo le verifiche alle domande, il Comune ha selezionato oltre dodicimila famiglie (per un totale di oltre quarantamila persone) sulla carta beneficiarie.

I buoni, che potranno variare da 60 a 110 euro a settimana a seconda del carico familiare, verranno erogati per tre settimane. Questo è il lasso di tempo per il quale basteranno i 5 milioni inviati a Palermo dallo Stato. Ricordiamo infatti che sono 400 milioni i fondi complessivi messi a disposizione sul territorio nazionale dalla Protezione civile.

LE PAROLE DI TONY PELLICANE

Tony Pellicane, figura storica del solidarismo di Palermo, commenta la decisione di Palazzo delle Aquile in modo polemico.

Vorrei proprio sapere chi è il genio che al Comune di Palermo decide che gli aiuti alimentari vanno a chi ha un reddito inferiore a 400 euro. Intanto c’è una normativa ufficiale che afferma che la soglia minima vitale di sopravvivenza è di 670 euro di reddito mensile, in ogni caso. Forse chi ha un reddito di cinque o 600 euro e ci deve pagare l’affitto e le bollette non si trova in forti difficoltà non potendo lavorare al momento?”, sottolinea Pellicane.

“Stabilire un paletto così assurdo non farà altro che creare guerre tra poveri. Pare ci sia stata una riunione oggi alla presenza dell’assessore Mattina, per quanto riguarda gli aiuti alimentari si guarderà alla composizione del nucleo familiare. Quindi per nuclei familiari numerosi si andrà oltre all’eventuale reddito di 400 euro, chiaramente la priorità è per quelle famiglie che materialmente non hanno nulla”.

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