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Coronavirus, addio autocertificazione, resta la mascherina: tutte le novità dal 3 giugno

domenica 31 Maggio 2020

Dal 3 giugno si potrà dire addio all’autocertificazione. Con la nuova fase infatti non sarà più obbligatorio presentare, anche negli spostamenti tra una regione e l’altra, il documento che, negli scorsi mesi, è stato modificato più volte o a cui sono state aggiunte voci alle motivazioni che bisognava certificare per derogare al lockdown: dall’estrema urgenza, ai motivi di salute passando per le comprovate esigenze lavorative fino alle visite ai congiunti.

Da mercoledì infatti si potrà liberamente circolare senza alcuna giustificazione dal momento che decadrà di fatto il divieto di spostamento tra regioni che adesso è consentito solo per necessità familiari, motivi di salute o lavoro.

Tra le novità più importanti anche i viaggi da e per l’estero. Dal 3 giugno non sarà più in vigore l’obbligo della quarantena di 14 giorni per chi proviene dai Paesi dell’area Schengen e dalla Gran Bretagna. L’indicazione è contenuta nel dpcm in vigore, lo stesso che prevede anche la fine del divieto di spostamenti interregionali.

Restano in vigore, invece, gli altri obblighi previsti nel decreto. Bisognerà, dunque, continuare ad usare la mascherina nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, così come sarà necessario mantenere il cosiddetto distanziamento sociale di un metro.

Rimarrà anche il divieto di creare assembramenti su tutto il territorio nazionale in particolare nei luoghi della movida soggetti, in base a precise ordinanze degli enti locali, ad altre prescrizioni come l’obbligo di consumare ai tavoli ed entro una certa ora.

Rimane anche l’obbligo di rimanere in casa per chi è in quarantena e per chi ha un’infezione respiratoria con febbre superiore ai 37,5 gradi.

Il prossimo step sarà, infine, quello del 15 giugno quando potranno partire i centri estivi per minori nonché cinema e teatri mantenendo però il rispetto della distanza di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori, con il numero massimo di 1.000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

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