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Coronavirus: due positivi tra i Vigili del Fuoco della Sicilia | VIDEO

giovedì 26 Marzo 2020

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Anche per l’emergenza epidemiologica in atto da COVID-19, i Vigili del Fuoco della Sicilia svolgono il proprio ruolo di componenti del Sistema nazionale di protezione civile, mettendo in campo le seguenti tre azioni fondamentali:

  1. acquisizione dalle ASP territoriali dei dati sui soggetti positivi al COVID-19, che vengono georeferenziati sui portali delle Sale Operative dei Comandi della Sicilia, in modo tale da indossare idonei dispositivi di soccorso in caso di chiamate di soccorso provenienti dagli stessi soggetti;
  2. coadiuvare la componente sanitaria per l’ospedalizzazione di persone con ridotte capacità motorie legate al proprio stato di salute;
  3. supportare le Prefetture, i Comuni e tutti coloro che svolgono servizi pubblici essenziali, per effettuare l’informazione alla popolazione sui comportamenti da adottare nell’ambito dei Centri Operativi Comunali (COC) dove istituiti, l’igienizzazione dei locali pubblici/aree esterne ed il trasporto di medicinali, materiale logistico e altro materiale urgente per le strutture sanitarie o per la popolazione;

Le attività di soccorso e quelle di supporto vengono eseguite dai vigili del fuoco della Sicilia nel rispetto delle Linee guida per il contenimento biologico (già emanate nel 2012) ed indossando i dispositivi di protezione individuale per evitare qualsiasi rischio di contagio, fermo restando che la metodologia per affrontare queste attività è quella identica adottata per gli interventi di soccorso con presenza di sostanze radioattive.

Inoltre, all’interno delle nostre sedi di servizio sono state messe in campo tutta una serie di misure di prevenzione igienico-sanitarie e di autoprotezione (individuali e collettive) per evitare eventuali occasioni di possibile contagio, quali:

  • il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di 1 m , mentre nel caso in cui tale distanza non fosse rispettata, per particolari condizioni di lavoro all’interno delle sedi di servizio VF, sono indossate le mascherine chirurgiche (o similari) e laddove non ancora disponibili in numero sufficiente, il personale vigile del fuoco adotta misure di sicurezza alternative con dispositivi di sicurezza aventi prestazioni superiori (maschere a pieno facciale o semi-maschera con filtro esterno; auto-protettore);
  • la misurazione della temperatura corporea del personale in servizio con termometri agli infrarossi;
  • il transito a turni di 24 ore del personale vigile del fuoco, che espleta gli interventi di soccorso tecnico urgente, per ridurre le occasioni di incontro con i colleghi durante i cambi turno;
  • la fruizione da parte del 90% del personale amministrativo dello smart working (il lavoro agile) da casa;
  • l’individuazione dei locali per l’auto-confinamento volontario temporaneo del personale in servizio nel caso in cui dovesse avvertire i sintomi del COVID-19;
  • igienizzazione periodica giornaliera dei mezzi VF e dei locali delle sedi di servizio VF.

In Sicilia, al momento, si registrano tra il personale vigile del fuoco, su disposizione delle Autorità sanitarie locali competenti o del Medico Incaricato del Servizio Sanitario del Comando interessato, solo 2 casi di positività al COVID-19, mentre sono circa 20 i casi di personale vigile del fuoco posto in sorveglianza sanitaria domiciliare attiva, che sono seguiti, quotidianamente, dagli stessi Medici Incaricati del Servizio Sanitario dei rispettivi Comandi.

Infine, in questo periodo il numero degli interventi si è notevolmente ridotto, tanto che siamo passati da circa 200 interventi a soli 16 interventi complessivi al giorno in tutti i Comandi della Sicilia. Perciò impieghiamo il tempo a nostra disposizione per addestrarci meglio sia per gli interventi di questi giorni sia per quelli derivanti dai rischi sismici e vulcanici a cui è sempre esposto il territorio siciliano.

In sintesi «se i siciliani restano a casa… noi siamo al lavoro per la loro sicurezza», conclude il Direttore regionale Gaetano Vallefuoco.

 

 

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