Condividi

Corruzione: condannato a 3 anni e 4 mesi dirigente della Regione

mercoledì 21 Ottobre 2020
trbunale palermo
Tribunale Palermo

Il gup di Palermo ha condannato a 3 anni e 4 mesi, in abbreviato, per corruzione, Giacomo Causarano, dirigente regionale coinvolto nell’inchiesta che due anni fa ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’imprenditore dell’eolico Vito Nicastri, del figlio Manlio, accusati di intestazione fittizia e corruzione e di Paolo Arata, faccendiere ed ex consulente della Lega ritenuto socio occulto di Nicastri.

L’indagine coinvolse anche un altro dirigente regionale, Alberto Tinnirello , pure lui imputato di corruzione, e l’imprenditore milanese Antonello Barbieri indagato per autoriciclaggio e intestazione fittizia. Entrambi sono sotto processo in ordinario.

L’inchiesta sui Nicastri ipotizzò un giro di mazzette alla Regione siciliana in cambio dell’approvazione di progetti di Nicastri ed Arata legati a impianti di energie alternative. Nicastri, che ha patteggiato la pena, ha cominciato a parlare coi pm svelando i nomi dei protagonisti dell’ennesimo caso di corruzione nella burocrazia regionale siciliana.

Ogni volta che dovevo parlare con Alberto Tinnirello, responsabile dell’ufficio III dell’Assessorato e colui il quale avrebbe dovuto firmare l’autorizzazione, mi rivolgevo al responsabile del procedimento, Giacomo Causarano“, ha raccontato Nicastri ai pm Paolo Guido e Gianluca De Leo.

Causarano, dunque avrebbe fatto da tramite tra l’imprenditore alcamese e Tinnirello, che doveva rilasciare il permesso necessario a Nicastri per un progetto di due impianti di biometano a Francofonte e Calatafimi. Il prezzo della corruzione sarebbe stato 500mila euro.

Ho consegnato a Causarano personalmente nei miei uffici 100 mila euro in tranche da 10-12 mila euro, – racconta Nicastri – denaro che secondo quanto riferitomi da Causarano avrebbe dovuto consegnare a Tinnirello“.

Cinquecentomila euro, dunque, per un sì che avrebbe consentito al re dell’eolico di avere un progetto approvato da rivendere a grosse imprese del settore incassando fino a 15 milioni di euro.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
BarSicilia

Bar Sicilia, Savarino: “La comunicazione ‘social’ non va contaminata, serve una legge” CLICCA PER IL VIDEO

La puntata di oggi si occupa dei principali temi della politica siciliana: dall’acqua pubblica alla necessità di riconsiderare una efficace riforma di settore nei rifiuti. Savarino si sofferma inoltre sull’episodio della scorsa settimana ad Agrigento in cui sono comparse scritte offensive e intimidatori  sui muri della sede dei meloniani

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.