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Covid: la Russia registra primo vaccino per gli animali. In Usa se ne testa uno italiano per i gatti

mercoledì 31 Marzo 2021

Il primo vaccino animale al mondo contro il Covid-19, sviluppato dagli scienziati del Servizio federale per la sorveglianza veterinaria e fitosanitaria (Rosselkhoznadzor), è stato registrato in Russia. Lo ha detto il vice capo dell’organismo di controllo Konstantin Savenkov.

Carnivak-Cov, un vaccino inattivato con sorbato contro l’infezione da coronavirus per gli animali carnivori, sviluppato dal Centro federale per la salute animale di Rosselkhoznadzor, è stato registrato in Russia. Finora, è il primo e unico prodotto al mondo per prevenire il COVID-19 negli animali“, ha detto. Lo riporta la Tass.

Gli studi clinici, che sono iniziati nell’ottobre 2020, hanno coinvolto cani, gatti, volpi artiche, visoni, volpi e altri animali. “I risultati delle prove indicano che il vaccino è sicuro e ha un alto effetto immunizzante, poiché il 100% degli animali vaccinati nel corso delle prove ha sviluppato anticorpi contro il coronavirus“, ha detto Savenkov.

Gli scienziati di Rosselkhoznadzor continuano la loro ricerca per stabilire per quanto tempo durerà l’immunità. “Attualmente, l’indicatore è di almeno sei mesi. La produzione di massa del vaccino da parte della più grande piattaforma di produzione di farmaci per animali del paese, il Centro federale per la salute animale, potrebbe iniziare già in aprile”, ha detto Savenkov. Il vaccino è di fondamentale importanza, considerando che, secondo l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE), alcune specie animali sono suscettibili al Covid-19.

Intanto è  in corso negli Stati Uniti la sperimentazione di un vaccino anti Covid-19 per i gatti, condotta dall’azienda italiana Evvivax, una spinoff della biotech Takis, che in Italia ha avviato la sperimentazione clinica di un vaccino anti Covid a Dna.

Più ricerche hanno finora dimostrato che il gatto può essere contagiato dal virus SarsCoV2“, ha detto Luigi Aurisicchio, amministratore delegato e direttore scientifico delle aziende biotech Takis ed Evvivax. La sperimentazione viene condotta su 11 gatti domestici, arruolati volontariamente nello studio dai loro umani. Era necessario che tutti fossero in buona salute e negativi al tampone molecolare.

Adesso hanno già avuto la prima dose e il richiamo e i risultati sono attesi a fine aprile: allora sapremo se avranno sviluppato anticorpi e risposta cellulo-mediata“. I dati saranno quindi presentati al Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda), che ha competenze regolatorie per i farmaci per uso veterinario e l’approvazione potrebbe arrivare in estate.

Potrebbe essere un’autorizzazione condizionata, simile quella rilasciata per molti vaccini anti Covid per l’uomo, e che permetterebbe la vendita del farmaco su larga scala e l’osservazione degli animali che lo ricevono. A differenza del vaccino per animali carnivori appena approvato in Russia, che utilizza il virus inattivato, quello per i gatti si basa sulla tecnologia del Dna alla base del vaccino Takis per gli esseri umani. L’unica differenza è che si tratta di un frammento lineare, prodotto dall’azienda americana Applied Dna Sciences e disegnato dai ricercatori Evvivax

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