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Covid, Rezza: “Indice Rt non scende più. Per ora non prevista la vaccinazione ai bimbi”

venerdì 18 Dicembre 2020

L’Indice Rt e il numero di nuovi casi positivi “tendono a non scendere più, a differenza di quello che abbiamo visto nelle scorse settimane”. A lanciare l’allarme e Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.

Il membro del Comitato tecnico scientifico ha sevidenziato che “il dato dei decessi è ancora molto alto e siamo sopra la soglia per quanto riguarda i posti letto in area medica e terapia intensiva. Inoltre non mi sembra che stiano più scendendo incidenza ed Rt. E’ chiaro che di fronte a questa situazione occorre estrema prudenza, poi le misure specifiche le decide la politica

Parlando del piano di vaccinazione, Rezza spiega che per raggiungere l’immunità di gregge “occorrerà vaccinare il 60-70% della popolazione iniziando a rendere Covid free alcuni ambienti: gli ospedali innanzitutto, ma anche le Rsa. Si renderà necessario dunque vaccinare gli operatori sanitari e i residenti nelle strutture Rsa, che sono state particolarmente colpite nella prima fase epidemia”.

“Si inizierà a vaccinare il 27 dicembre prima con poche dosi, dopo con sempre più dosi. Si procederà a vaccinare gli anziani, a cominciare da quelli con età più avanzata. E’ la scelta fatta da tutti gli Stati quella di ottenere un effetto di protezione diretta, vaccinando soprattutto popolazioni vulnerabili per diversi aspetti. La strategia poi potrà sfruttare diversi approcci”, prosegue.

Non è previsto l’inserimento dei bimbi nella campagna vaccinale. E questo per diversi motivi: non mi risultano ci siano sperimentazioni su bambini. Inoltre sono meno suscettibili al Sars-Cov-2 e più raramente hanno sintomi e malattia gravi. Terzo non sono stati identificati come popolazione che sostiene la trasmissione dell’infezione nella comunità”, aggiunge Rezza.

Sulla riapertura delle scuole il 7 gennaio precisa che “molto dipenderà dalle dinamiche epidemiche negli specifici territori. Se dicessimo sin da ora che in tutta in Italia non c’è nessun problema, diremmo una cosa che andrebbe verificata. Non ho posizioni pregiudiziali, ma devo valutare giorno dopo giorno le dinamiche, perché rimettere in moto contemporaneamente molto attività può essere rischioso.

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