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Covid trovato nelle lacrime di un bambino, primo caso in Italia

martedì 29 Dicembre 2020
occhio in lacrime

Coronavirus identificato nelle ‘lacrime‘ di un bambino. Il Policlinico San Matteo di Pavia annuncia la pubblicazione sull”European Journal of Ophthalmology’ di uno studio condotto da clinici e ricercatori della Fondazione Irccs, relativo al primo caso di identificazione di Sars-CoV-2 in un campione oculare di paziente pediatrico”. Si tratta di un 11enne indirizzato alla Clinica pediatrica dell’ospedale pavese per indagini mediche, a causa di contatti prolungati e stretti con un membro della famiglia affetto da Covid -19.

Lo scrive l’AdnKronos.

“A prima visita il paziente era asintomatico, senza tosse, febbre, stanchezza, mal di gola o diarrea, e non era presente alcun segno di infezione del tratto respiratorio – spiega Gianluigi Marseglia, direttore Uoc Pediatria del San Matteo – Le analisi del sangue hanno mostrato un leggero aumento dei valori delle transaminasi e l’esame ecografico del polmone indicava una lieve irregolarità pleurica, associata a interstiziopatia di grado lieve”.

Il ragazzino è stato dunque “sottoposto a tampone naso-faringeo, risultato poi positivo a Covid-19”. I clinici hanno deciso di tenerlo in osservazione e qualche giorno dopo il ricovero il paziente ha iniziato a lamentare sintomi oculari lievi come bruciore e lacrimazione, che hanno spinto i medici a chiedere una valutazione oftalmologica. “Non sono stati trovati segni di congiuntivite o cheratite, ma è stato raccolto anche un tampone congiuntivale, risultato anch’esso positivo” a Covid, riferiscono dal Policlinico.

“L’identificazione di Sars-CoV-2 in un campione oculare di un paziente pediatrico Covid-19 ha dimostrato che il virus potrebbe essere rilevato in campioni congiuntivali non solo negli adulti, ma anche nei bambini”, afferma Luciano Quaranta, direttore Uoc Oculistica.

Tra il 26 marzo e il 1 maggio 2020 – riporta una nota del San Matteo – sono stati valutati 8 casi anche con un tampone congiuntivale per indicazione clinica: Sars-CoV-2 è stato identificato in tutti i tamponi nasali, mentre solo un campione congiuntivale è risultato positivo. “Le manifestazioni oculari nel paziente ricoverato in Pediatria sembrano essere più lievi che negli adulti – evidenziano dal Policlinico pavese – come osservato in un gruppo di 27 pazienti pediatrici con infezione da Covid-19 e manifestazioni oculari al ricovero. Per quanto a nostra conoscenza, questo è il primo rapporto sull’identificazione di Sars-CoV-2 in campioni oculari in un paziente pediatrico con sintomi, ma senza segni di coinvolgimento oculare. Tuttavia, nonostante la trasmissione attraverso le lacrime sia teoricamente possibile, non è ancora chiaro se questa possa essere considerata una via importante per la diffusione del Covid-19“.

Per questo paziente la malattia ha avuto un decorso benigno, spiegano ancora i sanitari. L’analisi del sangue ha mostrato una lenta e progressiva riduzione dei valori delle transaminasi e l’esame ecografico del polmone, eseguito 6 giorni dopo il ricovero ospedaliero, ha mostrato una completa risoluzione dell’interstiziopatia ed è stata confermata l’assenza di segni clinici di congiuntivite/cheratite e la remissione dei sintomi oftalmologici. Il paziente è stato dimesso dall’ospedale 12 giorni dopo il ricovero, e messo in quarantena fino al raggiungimento di risultati negativi dei tamponi nasali e oculari.

Tra gli autori dello studio, oltre a Marseglia, Quaranta e Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia molecolare, anche Francesca Rovida, ricercatrice del Laboratorio di Virologia molecolare; Ivano Riva, Carlo Bruttini e Giovanni De Angelis, oculisti; Ilaria Brambilla, pediatra.

 

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