Al via l’aggregazione tra Igea Banca e Banca del Fucino. I due consigli di amministrazione hanno dato l’ok al progetto. Un’operazione che vede un giovane e piccolo istituto di credito, nato tra Palermo, Catania e Roma appena 3 anni fa e con solo 4 sportelli, venire in soccorso della più antica banca privata romana, fondata dai principi Torlonia nel 1923, operante tra il Lazio e l’Abruzzo con ben 32 filiali. Sì, perchè Banca del Fucino da tempo è alla ricerca di azionisti in grado di portare risorse ed energie nuove.
Già nella primavera scorsa la stessa Banca aveva annunciato il raggiungimento di un’intesa di massima con il gruppo Barents, basato su un aumento di capitale di 50 milioni di euro e il deconsolidamento di 300 milioni di euro di crediti deteriorati. Le trattative per la definizione dei dettagli non andarono poi in porto e ad ottobre l’accordo si arenò definitivamente. Da quel momento iniziarono i contatti con i vertici dell’istituto guidato da Francesco Maiolini.
Adesso, quindi, sarà Igea a prendere il posto del gruppo Barents. Anche in questo caso è previsto l’alleviamento delle sofferenze bancarie e l’arrivo, come si legge nel comunicato diramato dalla Banca del Fucino di “nuovi investitori istituzionali, espressione del mondo industriale e finanziario italiano ed internazionale alcuni dei quali già oggi soci di Igea Banca”. Inoltre, il percorso definito dai vertici dei due istituti contempla la valorizzazione del ramo fintech di Igea Banca.
Le carte sono pronte per essere sottoposte al vaglio della Banca d’Italia e della Banca centrale europea per il rilascio delle relative autorizzazioni. Se tutto andrà liscio si procederà, secondo quanto scritto nei giorni scorsi dal quotidiano il Messaggero, alla ricapitalizzazione della stessa Igea Banca grazie all’intervento dei suoi attuali soci, Bricofer, GGG Investments, Ecomap e delle fondazioni Monte Lombardia, Sicilia, Pescara. Successivamente Igea sottoscriverebbe parte dell’aumento di capitale di Banca del Fucino.
Nei prossimi giorni i due istituti dovrebbero rendere noti i particolari dell’operazione.