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Crisi di governo, rotta alleanza giallo-rossa? Trizzino: “In Sicilia M5S sta con PD” CLICCA PER IL VIDEO

sabato 23 Luglio 2022

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Conclusa la fase delle amministrative, il prossimo appuntamento politico è fissato in autunno in vista delle elezioni regionali. Il Sicilia.it ha intervistato Giampiero Trizzino, deputato del M5S all’Assemblea regionale siciliana.

Un focus sulle primarie del campo progressista in corso (con i candidati Barbara Floridia, Claudio Fava e Caterina Chinnici): proprio in questo momento, gli elettori possono recarsi ai gazebo o esprimere la propria scelta online dalle 08,00 alle 22,00, e sulla crisi di governo nazionale aperta dopo le dimissioni di Mario Draghi. Quanto sono collegate le due vicende politiche? L’astensione del Movimento Cinque Stelle dal rinnovo della fiducia al premier dimissionario, ha rotto il patto di alleanza giallo-rossa anche sul fronte regionale?

All’indomani della crisi di governo, si è iniziato a parlare di crisi anche delle primarie. Dal nostro punto di vista, le primarie rimangono un punto fermo. Barbara ha dato il meglio di sè. E noi ci crediamo. Rassicurazioni dal segretario regionale del PD Barbagallo, da Fava, aspettiamo il voto. Enrico Letta ha detto che noi siamo una struttura politica federata, nel senso che ci sono dei nuclei come quello siciliano che hanno la capacità di potere decidere in autonomia. Sono orgoglioso che i nostri rappresentanti a Roma non abbiano votato prima il decreto aiuti che conteneva delle norme che non hanno nulla a che vedere con il M5s. Non è possibile dimenticare che noi abbiamo costruito 10 anni di lotta ambientale contro gli inceneritori, e in quel decreto era prevista una vera e propria deroga per costruire un inceneritore, quando il piano dei rifiuti regionale del Lazio non lo prevedeva”.

Per quanto a Roma stiano prendendo forma dinamiche politiche diverse, in Sicilia non c’è mai stato un attimo di tentennamento su quella che potesse essere la fotografia della coalizione di centrosinistra dove alberga anche il M5S. E lo ha spiegato bene il parlamentare regionale Giampiero Trizzino. “In Sicilia abbiamo fatto una battaglia sulle stesse tematiche e per me è stata una scelta di coerenza non votare il decreto aiuti. A livello regionale M5S, Pd, e Cento Passi hanno portato avanti per 5 anni hanno portato avanti battaglie nella stessa direzione: nemmeno un anno fa, io, Barbagallo e Fava eravamo seduti insieme contro il piano regionale dei rifiuti previsto da Musumeci”.

E agli ex pentastellati che negano l’esistenza del M5S,“Facile dire che non c’è più quando te ne vai. Dino Giarrusso, coì come tanti altri, hanno sempre raccontato l’idea condivisibile secondo cui: se non fai più parte di un gruppo ti devi dimettere dalla carica che hai ottenuto grazie a quel gruppo. Giarrusso e altri si trovano nei palazzi dove sono stati eletti grazie al M5s. Se cambi idea, ti dimetti dal movimento e dalla carica e poi fare quello che si vuole”, ha commentato Trizzino che, rispettando le regole del M5S, ferma la sua corsa come portavoce politico alla conclusione del secondo mandato e “offrirò il mio contributo, ma non attraverso una carica elettiva”.

Passando alle attività parlamentari di Sala d’Ercole, impegno e costanza non sono mai mancati per Trizzino, che milita all’interno del movimento pentastellato da 12 anni. “I primi due anni da attivista e 10 da deputato regionale. Le cose sono molto cambiate rispetto all’inizio di questo percorso– spiega il parlamentare grillino – . Il movimento si è letteralmente trasformato, fino a pochi giorni fa era una forza di governo, ma, con la crisi, la discussione politica ricomincia da capo. Va detto che a livello regionale il M5s è sempre stato all’opposizione, per quanto a Roma ci sia stata questa esperienza di governo. Abbiamo importanti rappresentanti siciliani che ci hanno dato la possibilità di crescere come Giancarlo Cancelleri e Barbara Floridia, candidata in questo momento alle primarie, e che hanno avuto la possibilità di stare al governo”, ha precisato Giampiero Trizzino, marcando la differenza tra i deputati che sono a Roma e quelli che svolgono l’attività politica in Sicilia.

Componente della IV Commissione – Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Ars, il parlamentare Trizzino dedica la sua mission soprattutto alla tutela ambientale, rivolgendo l’attenzione alla questione dell’emergenza rifiuti.

In politica, credo bisogna specificarsi in una determinata materia. Io l’ho fatto nel mio lavoro di avvocato e anche da politico, mi sono sempre occupato quasi esclusivamente di ambiente. E purtroppo, spesso parlare di ambiente in Sicilia significa rifiuti. Ma non è così. Sul fronte rifiuti – continua Trizzino – la situazione è peggiore di quella del 2017, perché i pochi impianti regionali che dovevano essere realizzati non sono stati fatti. Il piano regionale dei rifiuti, che è la macchina attraverso la quale il sistema di gestione dei rifiuti può funzionare, è sotto la scure della Commissione Europea, e quindi abbiamo i fondi bloccati che ci permetterebbero di realizzare quei famosi impianti. Città come Palermo e Catania hanno una raccolta differenziata pietosa, e ciò significa che viviamo una situazione drammatica sotto il profilo dei rifiuti”.

Ma da Palazzo dei Normanni arrivano importanti novità, perché “In commissione ambiente abbiamo valutato le norme sulla variazione di bilancio. La Regione ha approvato il bilancio neppure due mesi fa, allungando le tempistiche. Ci sono importanti stanziamenti che devono essere fatti, sia per il corpo forestale per gestire la materia dell’antincendio, sia alcune norme specifiche legate agli aspetti della spesa. Noi del M5s abbiamo, poi, introdotto delle misure, e tra queste è appena passata quella che prevede un fondo a sostegno dei Comuni che devono pagare le spese per conferire rifiuti nelle discariche o fuori Regione. Avendo pochissime discariche, i comuni hanno spese esagerate per farlo e i costi così elevati si riflettono sulla Tari, la tassa che pagano i cittadini”. Si tratta di uno stanziamento che ammonta a 50 milioni di euro e che servirà ai comuni più virtuosi, cioè quelli che fanno una buona raccolta differenziata in termini di percentuale, di ottenere uno sgravio di almeno la metà delle spese sostenute per conferire i rifiuti in discarica, fatto che “Aiuta i comuni a mettere una pezza agli errori commessi da questo governo”

Tuttavia, qualche passo in avanti è stato fatti in materia urbanistica. “Il governo Musumeci, anche grazie al contributo del M5S, ha fatto una importante riforma di governo del territorio, con una legge del 2020 che però va applicata. Ad oggi – specifica il deputato grillino a Sala d’Ercole – quella legge stenta a maturare i suoi effetti. Il prossimo governo regionale dovrà essere capace di tradurre ciò che è scritto su carta con fatti concreti e a favore dei Comuni”. E a proposito di ambiente e territorio, il Consiglio dei Ministri ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale ventotto norme della legge di stabilità regionale, approvata a maggio dal Parlamento siciliano. Tra le norme cassate ci sono anche quelle che riguardano  il “mini condono edilizio”

Non è una novità, In passato è accaduto che a Roma molte norme venissero impugnate, anche quelle per le quali la Regione ha competenza esclusiva, come l’edilizia. In materia di ambiente, molte volte siamo riusciti a superare le difficoltà. Ricordo la legge sull’urbanistica, rispetto alla quale riuscimmo a superare l’impugnativa di alcuni aspetti con una discussione a Roma intavolata grazie all’ex ministro Sergio Costa e all’ex assessore all’urbanistica”, ma è anche vero che “Roma ha esagerato: la Sicilia ha uno Statuto speciale che merita di essere rispettato, e ho visto delle impugnative un pò troppo pretestuose in materia edilizia ed urbanistica. Abbiamo un potere legislativo da mantenere. Vorrei che l’attuale presidente della Regione, e quello successivo riuscissero a resistere dinanzi alla Corte Costituzionale per gli atti che vengono da Roma, dobbiamo imporci”, ha concluso l’onorevole Trizzino.

 

 

 

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