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Crocetta scrive a Baccei ma pensa a Faraone. In ballo c’è la stabilizzazione dei precari

venerdì 24 Febbraio 2017
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Precari e disabili sono le spine che il governo Crocetta ha deciso di affrontare. Con due lettere inviate all’assessore all’Economia Alessandro Baccei il presidente traccia le priorità di questo scorcio finale di legislatura, con un occhio alla tenuta dei conti e l’altro al rispetto – citando Rousseau – del “contratto sociale“.  Nel primo documento, Crocetta indica la necessità di portare almeno a 36 milioni di euro la dotazione finanziarie per il sostegno alle disabilità gravi. Sul tema – persino inutile ritornarci – è esploso un bailamme mai visto prima, con le dimissioni dell’assessore al ramo Gianluca Miccichè e l’irruzione di Pif a Palazzo d’Orleans. Sul piano tecnico, la partita si gioca sul filo del rasoio, con la discussione sulla legge di stabilità bloccata in parlamento e l’ipotesi di un’estensione dell’esercizio provvisorio sempre più probabile. Proprio sul rinvio dei lavori d’aula fa leva il presidente Crocetta che indica al suo assessore all’economia la strada da percorrere, chiedendo una rimodulazione dell’emendamento governativo che stanziava 16 milioni di euro. Il budget, senza se e senza ma – chiede Crocetta a Baccei – va portato ad almeno 36 milioni. Si taglierà altrove.

 

Formazione

“Ho apprezzato nella lunga seduta di giunta di ieri, sulla base della mia pressante richiesta, l’inserimento all’interno dell’esercizio provvisorio di una norma per l’assegnazione di un bonus a favore dei soggetti con disabilità gravissima, per integrare le attuali forme di assistenza affidate alle Asp e agli enti Locali, con un assegno medio di 10.000 euro annui per garantire a tali soggetti la libertà di scelta – scrive Crocetta a Baccei – Avevo stimato in non meno di 36 milioni di euro la cifra necessaria. Ovviamente per trovare tali risorse occorre un’analisi dettagliata del bilancio. Ieri non avevamo il tempo per fare tale analisi. Ho accettato pertanto una prima ridotta somma di 16 milioni, riservandomi di cercare nelle pieghe del bilancio le somme necessarie a garantire serenità alle persone con disabilità gravissima e alle loro famiglie. In casi come questo i soldi vanno trovati, perché per dirla con Rousseau, occorre garantire il contratto sociale – conclude – Senza il rispetto di tale contratto, viene meno anche lo stato di diritto. Lo stato di diritto, infatti, si regge anche sullo stato sociale. Ti chiedo pertanto di riportare alle effettive necessità lo stanziamento relativo al fondo regionale per la disabilità. Attendo gli atti consequenziali”.

 

L’altra epistola a Baccei è incentrata sul tema dei precari. E contiene delle postille al curaro contro il sottosegretario Davide Faraone.

Hai ragione tu, quando l’altro ieri mi hai comunicato che il sottosegretario Bressa poneva la necessità di attendere per la stabilizzazione del precariato, il completamento dell’iter normativo – un rinvio in sostanza di qualche mese – oppure ha ragione Faraone affermando che si può immediatamente procedere alle assunzioni?”. È il passaggio di una lettera che il governatore Rosario Crocetta ha inviato all’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, in merito alla stabilizzazione dei precari.

Con la lettera Crocetta vuol sapere da Baccei dove stia la verità. “L’altro ieri mi hai telefonato da Roma per dirmi che il governo non avrebbe impugnato la norma regionale sui precari e che occorreva, prima di procedere alla stabilizzazione, attendere il completamento dell’iter normativo nazionale – scrive il governatore all’assessore – In una nota di ieri, il sottosegretario Faraone afferma ‘il governo non impugna la norma regionale sul precariato, adesso la regione proceda a stabilizzare immediatamente i precari'”.

“A parte la ovvia considerazione, che il governo non ci abbia fatto un favore nel non impugnare una norma, come sembrerebbe ipotizzare il sottosegretario anche perché, in tal caso, potremmo sospettare che le impugnative del passato siano state determinate, non da scelte tecniche oggettive, ma da scelte politiche – cosa che mi rifiuto di pensare – prosegue – Se il governo non impugna la norma, dunque, vuol dire che abbiamo fatto una buona legge sui precari. Non è un favore che ci viene concesso da alcuno. A questo punto è necessaria un’azione di chiarezza istituzionale e politica. Trovo singolare che il sottosegretario competente, Bressa, affermi una cosa e che il sottosegretario alla Salute, che non ha alcuna competenza in merito, affermi esattamente il contrario – sostiene il governatore – Ritengo necessario che tu dica ai siciliani come stanno le cose. Tale precisazione è necessaria, sul piano politico, in considerazione del fatto che è stato proprio Faraone, a proporti come assessore nell’ultimo rimpasto di governo. Chiedo al governo nazionale di chiarire con una nota ufficiale, quale sia la posizione effettiva – conclude – perché capisco che siamo nella terra di Pirandello, ma non può essere assolutamente accettabile che le Istituzioni abbiano diverse verità”.

 

Marco Falcone“La lettera che Crocetta indirizza all’assessore Baccei per trovare una soluzione al nodo disabili è l’ultimo atto di una surreale sceneggiatura di un’esperienza di governo che nasceva all’insegna della rivoluzione ed è invece diventata lo zimbello d’Italia. Così Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, che aggiunge: “La missiva dimostra una chiara diversità di vedute tra i due, ma soprattutto tra il presidente e gran parte dei componenti del suo governo, questi ultimi impegnati a frenarne la ricandidatura, mentre l’inquilino di Palazzo d’Orleans ritiene di avere dato alla Sicilia un apporto di innovazione e di ripartenza. Purtroppo pensiamo che tutto quello che l’esecutivo Crocetta poteva dare (in male) lo abbia dato. Chiuso il teatrino della finanziaria si abbasserà finalmente il sipario sul governo regionale e si consegnerà al giudizio popolare questa terribile esperienza”.

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