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Cucina, il “matarocco” tra i piatti del ferragosto siciliano

domenica 15 Agosto 2021

Da giorni viviamo un’ondata di caldo eccezionale che ci porta a preferire i cosiddetti piatti freddi, cioè pietanze precotte oppure che non hanno bisogno addirittura di cottura, facili da cucinare ed economiche.

Un piatto del genere è l’ideale per ferragosto. Tra svariate tipologie di insalate e paste fredde, la tradizione siciliana ne è  davvero ricca. Da evidenziare una spiccata propensione per i piatti di terra rispetto a quelli di mare, forse anche per l’usanza diffusa di festeggiare il ferragosto con una gita fuoriporta.

Per esempio nel Trapanese, a Marsala in particolare, in queste giornate di arsura, è abitudine preparare il matarocco, un piatto di tradizione contadina, molto comune nelle cucine casalinghe, che non si trova con facilità servito nei ristoranti. Sembra che il nome derivi da  quello di una delle cento contrade marsalesi.

Si tratta, in sostanza, di una sorta di insalata fatta con pomodori maturi, tagliati a pezzi non troppo piccoli, conditi con aglio, basilico e abbondante olio extra vergine di oliva. E’ un piatto definito ‘povero’, che nasce nella civiltà contadina per combattere il caldo con un piatto freddo e, soprattutto, per consumare il pane raffermo, “companatico” per eccellenza del matarocco.

Per chi volesse cimentarsi nella sua preparazione, si precisa che l’aglio deve essere pestato in un mortaio di legno, il basilico va tritato possibilmente insieme all’aglio e, alla fine, si aggiunge in maniera abbondante l’olio. Poi un pizzico di sale e, per chi lo preferisce, pepe oppure anche pecorino grattugiato. Si mescola tutto per bene e si lascia riposare per quindici minuti. E’ importante il cosiddetto ammogghiu che ne fuoriesce.  Aggiungendo a piacimento un po’ d’acqua, si può intingere il pane, gustandolo come se fosse un piatto unico.

Se si taglia il pomodoro in maniera più sottile, si può usare il matarocco come condimento per le bruschette oppure per la pasta asciutta.

 

 

 

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