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Cyber crime, un fenomeno sempre più diffuso complice l’asimmetria: che fare?

domenica 14 Maggio 2017

Accade spesso di ricevere email con proposte economiche molto vantaggiose e, per avere ulteriori informazioni, essere invitati a cliccare su un link allegato. La maggior parte delle persone, poco informate su tecniche informatiche, cliccano sul link e avviene che il loro computer si blocchi.

Immediatamente dopo si riceve una email con cui si offrono pseudo consulenze di manutenzione previo pagamento di qualche centinaio di euro. Pagato l’importo richiesto, il computer si sblocca immediatamente.

In tali casi è necessario denunciare alla Polizia postale e dopo, far resettare da un esperto il computer perché sicuramente era possibile che fosse rimasto infettato da qualche virus informatico.

Occorre riflettere sul concetto di confronto asimmetrico che ognuno di noi vive nel momento che, accedendo alla rete internet, si  apre involontariamente ed inconsapevolmente a possibili  agguati operati da probabili criminali informatici. Ciascuno di noi, pur avendo raggiunto una sufficiente capacità nel gestire alcune essenziali operazioni informatiche, è assolutamente privo di quelle competenze professionali in campo informatico di progettualità ed analisi di programmi informatici che gli possa consentire di muoversi in rete con sufficiente autonomia e protezione.

La asimmetria è proprio questa: molteplici criminali informatici, professionalmente molto esperti e competenti nell’utilizzare specifici e complessi programmi, operano in rete internet per commettere una serie complessa di reati criminali in danno di milioni di utenti la cui capacità difensiva di solito è delegata ad un programma antivirus, quelli un po’ più attenti ad un firewall di cui però in molti non conoscono il funzionamento, perché già installato da qualche tecnico di loro fiducia.

Tali difese ovviamente non reggono quando qualcuno ti chiede di fare qualche semplice operazione ingannevolmente finalizzata ad aggirare proprio le difese già predisposte. Nel caso riportato sopra l’errore è cliccare il link ricevuto, contenente il virus, così annullando le difese informatiche che erano state nel tempo predisposte. in questi casi, si può parlare di ransomwareossia un ricatto informatico: il computer viene bloccato e poi sbloccato dietro pagamento del riscatto richiesto.

Fin qui il lettore potrebbe dire …e quindi …?  tutto ciò era già noto. Per esaminare le molte fattispecie del manifestarsi del Cyber Crime non è questa la sede, ma ovviamente ogni riflessione deve generare una visione su cui riflettere seriamente.

Sia l’Unione Europea che lo Stato Italiano hanno dedicato molte energie professionali, molteplici e periodici significativi investimenti economici e complessi studi di analisi sul contrasto di tale fenomeno sulle cui conclusioni, se ci sarà interesse a dedicare altro spazio, si potrà tornare a riflettere.

In questo contesto, appare opportuno dare corpo ad una riflessione  assolutamente prioritaria:  ossia è necessario che si sensibilizzino  gli  esperti di comunicazione ad informare sempre di più,  con competenza e con specificità in ordine alle tematiche inerenti il fenomeno criminale informatico,  il vasto pubblico di utenti internet avendo cura di sollecitare in ciascuno di loro la reale consapevolezza e la necessaria percezione del rischio a cui vanno incontro ad ogni collegamento.  Gli accessi alla rete ovviamente non vanno diminuiti per timore, bensì incrementati assumendo però un comportamento consapevole e possibilmente simmetrico  della circostanza che ci si sta accostando ad un settore dove il pericolo è strutturalmente diverso da quello che ci hanno insegnato a percepire ed a riconoscere.

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