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Dalle fusa ai graffi, cinque cose da sapere sul comportamento dei gatti

lunedì 21 Febbraio 2022

I gatti sono da sempre i nostri amici a quattro zampe preferiti insieme ai cani. Ecco perché, grazie al contributo della dott.ssa Angelica Bassi, Etologo Comportamentalista, vogliamo far luce su cinque comportamenti dei nostri mici di cui (forse) non tutti siamo a conoscenza, sfatando alcuni falsi miti e comprendendo meglio il significato di alcuni comportamenti più abituali, come le fusa e lo strofinamento, che spesso hanno un significato molto più articolato di quello che si possa pensare.

Non proprio dispetti

Iniziamo sfatando un falso mito. Gli animali, che siano gatti o cani, non fanno dispetti perché non possiedono la parte cognitiva atta a metterli in atto. Quelli che vengono definiti “dispetti” sono semplicemente espressione di un comportamento di disagio che si può tradurre nel far i propri bisogni in giro, graffiare i divani ecc.. Questo comportamento potrebbe intensificarsi quando il gatto, che è molto territoriale, percepisce una modifica al proprio ambiente: quando qualcuno parte, quando qualcuno arriva o anche quando semplicemente viene spostato un mobile all’interno della casa: un trasloco è quanto di più stressante possa accadere nella vita di un gatto. Quindi non viviamoli più come dispetti ma proviamo a causare loro meno stress possibile cercando di mantenere stabile il loro habitat.

Fare le fusa

I gatti fanno le fusa quando sono felici? Vero, ma non solo. Le fusa sono un momento molto apprezzato dagli amanti dei gatti in quanto il suono emesso rimanda ad una situazione piacevole e rassicurante. I gatti ricorrono alle fusa anche in occasione del corteggiamento, di saluti amichevoli o durante i tentativi di farsi accettare da un altro animale. Un gatto felice fa le fusa ma, attenzione, queste possono essere utilizzate anche per segnalare una richiesta di aiuto o un disagio fisico: i gatti fanno le fusa anche in caso di dolore, durante il travaglio o una visita dal veterinario. Impariamo quindi ad ascoltarli e a osservarli con attenzione.

Il graffiare

Quando si parla di graffiare viene sempre in mente quel lato del divano tanto amato sia da noi sia dal gatto. E spesso non riusciamo a capire perché scelga proprio il divano e non il tiragraffi appena acquistato. Il gatto graffia per tre motivi. Il primo, e più ovvio, è quello di affilarsi le unghie rimuovendo la parte più “vecchia” e far emergere quella nuova. Il secondo motivo riguarda l’esercizio di ritrarre e protrarre le unghie, importantissimo durante la caccia. Il terzo riguarda la marcatura: ogni volta che il gatto graffia rilascia attraverso i polpastrelli delle informazioni olfattive per marcare il suo territorio. Amando i gatti non si potrà fare a meno di perdonargli anche questo.

Il significato dello strofinamento

Come non gradire gli affettuosi saluti che il gatto ci fa strofinandosi sulle nostre mani o sulle nostre gambe? Per il gatto questo comportamento ha la funzione di lasciare il proprio odore sulle persone e, nello stesso tempo, raccogliere il nostro. È uno scambio utile a rafforzare il legame. Ma cosa vuol dire quando il gatto si strofina contro qualcosa di inanimato? In questo caso sta marcando con il proprio odore un oggetto e il proprio territorio per sentirsi più sicuro nel suo ambiente. Questo tipo di marcatura è anche un segnale per informare altri gatti che la zona è proprietà privata!

I gatti e la lettiera

Quante volte avrete pensato che il vostro gatto fosse “disordinato” nella gestione della sua lettiera? Non è così e c’è una spiegazione precisa al suo comportamento. Il gatto non copre i suoi escrementi per tenere in ordine la lettiera o per farci un piacere. Feci e urine contengono odori importanti che fungono da veicolo per comunicare con il mondo. Ogni volta che il gatto le rastrella mette in atto un comportamento normale e può essere fatto in modo frettoloso o in modo estremamente maniacale e preciso, a seconda di quanto odore vuole che resti, se non vuole essere individuato o se, invece, desidera marcare il territorio.

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