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De Luca fa la parodia di Conte, poi attacca: “Per l’emergenza servivano 6 provvedimenti” | VIDEO

martedì 31 Marzo 2020
Cateno De Luca

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Nuova “provocazione” del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che in un videomessaggio inizia il suo discorso con una “parodia” del premier Conte. Poi punge ancora il primo ministro, spiegando cosa avrebbe fatto al suo posto per contrastare l’emergenza coronavirus.

IL DISCORSO DI CATENO DE LUCA ALLA NAZIONE

“Cari concittadini – inizia De Luca parlando con tono istituzionale alla scrivania – abbiamo fatto un vademecum di appena 295 pagine che rappresenta la sintesi di tutta l’attività che come Governo della Repubblica abbiamo messo in campo per l’emergenza coronavirus. Si tratta di 6 leggi e decreti legge, 2 delibere del Consiglio dei Ministri, 8 Dpcm, 19 ordinanze della Protezione Civili e 3 provvedimenti assunti dai vari dipartimenti. Il vademecum è aggiornato al 24 marzo scorso e lo potete trovare nel sito del Dipartimento nazionale di Protezione Civile”.

Poi De Luca torna alla sua identità di sindaco. Il primo cittadino spiega, alla sua maniera, le misure che il Governo avrebbe dovuto mettere in campo per affrontare l’emergenza.

Io invece sono Cateno De Luca, sindaco di trincea, impertinente, e non avrei fatto tutti questi provvedimenti. Ne avrei fatto 6, di carattere generale”.

LA LINEA DEL SINDACO

Avrei sospeso tutte le attività economiche, tranne quelle per i servizi essenziali, per i generi alimentari e sanitari. Poi sospendere la Bassasini ed eliminare la burocrazia e non utilizzare Consip per gli acquisti dei nostri ospedali e avrei nominato soggetto attuatore il Capo della Protezione Civile per gli acquisti di carattere nazionale, i governatori per le attività di interesse regionale come ad esempio il sistema sanitario, ed i sindaci per le emergenze di trincea. Per chi sgarra bisognava adottare una pena dieci volte superiore a quella prevista in condizioni normali. E poi non devono pagare le tasse, i tributi locali, il canone Rai, suoli pubblici. Intanto sospendere tutto per marzo, aprile e maggio. Poi lo stop alle accise e via tutti i vincoli di bilancio ai comuni e spendere per l’emergenza”.

“Così andava affrontata l’emergenza per dare risposte immediate ai territorio, senza creare illusioni, ma io non sono il presidente del Consiglio, sono il modesto sindaco di trincea, Cateno De Luca”, ha concluso il primo cittadino.

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