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De Luca schiera l’antiracket Calì: “La Sicilia che non si piega alle mafie” E a Salvini dice…

mercoledì 27 Aprile 2022

Denunciare è l’unica strada. E si deve sapere, i mafiosi temono le denunce, non dobbiamo essere noi ad avere paura di loro ma loro delle nostre denunce. Mia madre mi diceva che ero un chiovu stortu, un chiodo storto. Bene, lo ero e lo sono ancora. I mafiosi volevano che pagassi il pizzo. Io non l’ho pagato, li ho fatti arrestare e condannare. La mafia voleva che me ne andassi. Sono ancora qui. Se ne devono andare loro”. Gianluca Calì è un fiume in piena, racconta la sua storia, e spiega perché ha deciso di schierarsi politicamente. E lo fa candidandosi alle Regionali con il movimento di Cateno De Luca, Sicilia Vera.

Dobbiamo schierarci perché l’unico errore è l’indifferenza- prosegue Calì- Io ho vinto contro la mafia e si deve sapere. Denunciare è il modo per far crescere al meglio i nostri figli qui, in Sicilia. Sbaglia chi fa finta di niente perché questo è fare il loro gioco. Ho scelto Sicilia Vera e voglio impegnarmi in politica per essere d’esempio e gridare che il pizzo è una montagna di merda perché se paghi il pizzo finanzi la criminalità, il traffico di droga”.

Gianluca Calì, è un imprenditore che ha denunciato il pizzo, ha fatto arrestare e condannare chi glielo chiedeva. Oggi guida un’associazione antiracket e nel frattempo non solo non ha lasciato la Sicilia ma ha ampliato la sua attività (ha diverse concessionarie di auto).

Per Cateno De Luca è il secondo ingresso in Sicilia Vera che fa notizia dopo quello di Ismaele La Vardera e con ogni probabilità non sarà l’unico fino all’autunno.

Noi scegliamo la Sicilia che non si piega alle mafie- ha dichiarato Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione Siciliana- Noi vogliamo questa Sicilia contro quella degli accordi, delle promozioni fatte sull’altare della peggiore politica, come la nomina del fratello di Cuffaro a dirigente delle Finanze che suggella l’ipocrisia del governatore. I Cuffaro li lasciamo a Musumeci e noi scegliamo i Calì”.

De Luca ha ribadito che non è interessato alla matematica delle liste ma a candidati di qualità. Proprio per questo, sostiene l’ex sindaco di Messina, ha iniziato a dire alcuni no. Anzi sta alla finestra per vedere quanto sta accadendo con un centrodestra sempre più spaccato.

Circola una velina di depistaggio- spiega De Luca-Smentisco, se mi proponessero di fare il candidato governatore del centrodestra faccio come feci quando mi candidai a sindaco di Messina: no. Sicilia vera non c’entra niente con questa politica degli scambisti. Sta crollando il centrodestra, stanno crollando una parte del M5s e del Pd. Nel frattempo c’è la candidatura già decisa di Caterina Chinnici voluta da Raffaele Lombardo che però non va giù a molti”.

De Luca vuol fare il guastafeste come ha fatto già a Messina nel 2018 e come continua tuttora a fare in chiave amministrative e regionali. Ed a proposito delle ultime mosse lancia un messaggio a Salvini. Nei giorni scorsi Prima l’Italia-Lega ha deciso di sostenere il candidato sindaco di Sicilia Vera a Messina, Federico Basile.

Una decisione ampiamente voluta dallo stesso Salvini dopo aver parlato a Roma con Cateno De Luca e Nino Germanà. Molti hanno visto dietro questa intesa un messaggio indiretto a Musumeci in vista delle regionali.

Cateno ammicca, dice e non dice e ironizza: “Nell’ultimo incontro avuto a Roma, Salvini ha fatto accenno alle prossime regionali ma fino a quando la Lega è con Musumeci non abbiamo nulla da dirci. Dopo che ho pubblicato sulla mia pagina Fb le immagini della ricotta, Salvini mi ha mandato un messaggio, scrivendo se gli faccio assaggiare la ricotta di mia madre e il pane di casa. Gli ho risposto quando vuoi, quando vorrà venire… Il patto della ricotta? Perché no”.

 

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