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De Luca: “Rilancerò Messina e poi diventerò presidente della Regione”

lunedì 25 Giugno 2018
Cateno De Luca

Cateno De Luca firma la rimonta perfetta ai danni di Dino Bramanti e diventa il nuovo sindaco di Messina. Dopo le affermazioni a Fiumedinisi e poi a Santa Teresa di Riva, “Scateno” si prende la Città dello Stretto ed è il primo nella storia d’Italia a diventare sindaco in tre Comuni diversi. De Luca ha surclassato al ballottaggio il candidato del centrodestra che al primo turno aveva ottenuto 8 punti percentuali e 10 mila voti più di lui. Il risultato finale del ballottaggio, nelle 254 sezioni in cui si e’ votato, ha visto De Luca attestarsi al 65,28 % contro il 34,72 % di Bramanti.

Archiviata la stagione politica della sindacatura di Renato Accorinti, De Luca si prende Messina con un exploit netto e inequivocabile. Il nuovo sindaco di Messina ha ribaltato tutto e ha conquistato il doppio dei voti rispetto a Bramanti. E che il vento del successo d’altronde soffiasse ormai dalla parte di De Luca lo si era capito già due settimane fa da un dato che era stato premonitore della rimonta all’orizzonte: De Luca aveva fatto registrare il 7 % in più rispetto alle sue sei liste, mentre Bramanti aveva perso il 10 % rispetto alle sue dieci liste. Senza l’effetto trascinamento delle liste, per Bramanti il ballottaggio è diventato una Caporetto e De Luca ha stravinto sul terreno politico a lui più congeniale, quello dell’uno contro uno e della sfida politica “face to face”.

Dopo l’esito trionfale del voto, nella notte De Luca ha tenuto 40 minuti di discorso davanti a Palazzo Zanca per ringraziare i messinesi e ha già preannunciato anche la prossima impresa che vuole mettere nel suo mirino. Fiumedinisi mi ha lanciato, Santa Teresa mi rilanciato, Messina mi porterà a fare il presidente della Regione Sicilia. Ma non è solo una conquista politica,  abbiamo conquistato tutti insieme Palazzo Zanca perché ci siamo distinti concretamente, voi lo avete colto e noi oggi siamo qui per creare un modello di buongoverno che dovrà diventar grande modello di sviluppo, di innovazione e serenità. Un modello che magari porteremo tra dieci anni a Palazzo d’Orleans. Adesso voglio dare tutto me stesso per rilanciare Messina. Oggi si è affermata una proposta alternativa, chiara e forte, che rispecchia il carattere di chi vi parla. Sicuramente non sarò la persona migliore del mondo, sono un uomo tutto d’un pezzo e non faccio sconti. Sono un uomo che ha conquistato ogni singolo obiettivo con grandi sacrifici e rinunce, sacrificando affetti, tempo libero e la mia stessa vita che è sempre stata al servizio degli altri. Cercherò di essere all’altezza del compito, non sarò disposto a farmi cuocere a fuoco lento da nessuno”.

“Uno dei primi atti che firmerò – ha detto il neosindaco di Messina – sarà la pubblicazione di un avviso per avere supporto gratuito per manutenzioni, pulizia, estate con aiuto e collaborazione di tutti. Dobbiamo imparare a donarci e tante cose possiamo farle soltanto se lavoreremo insieme”.

“Amministrare i palazzi municipali è uno dei mestieri più difficili e chi ama realmente mettersi al servizio della comunità, come io ho cercato di fare nelle mie precedenti esperienze, può segnare una svolta reale e concreta. Io sono figlio del popolo e oggi posso affermare che la mia elezione dev’essere un segnale forte nei confronti di tutti. Nei confronti di chi si sente dileggiato e ferito da sistemi che hanno invertito e calpestato le regole in tutti i settori per eliminare la concorrenza e cancellare il sacrosanto principio della meritocrazia. Noi dobbiamo lavorare per riportare le regole nei luoghi giusti e far sperare a chiunque, anche a un figlio di nessuno, o figlio di gente semplice, di disoccupati o operai, a poter ambire nella vita a ottenere i più meritati successi. Noi dobbiamo liberare la città da questi sistemi. È stata una competizione dura e lunga, certamente non mi aspettavo che finisse con atteggiamenti velenosi da parte del nostro competitor. Devo dire ringraziare tutti i candidati sindaco, ognuno ha fatto la propria proposta”.

De Luca e’ atteso da una sfida con il più alto coefficiente possibile di difficoltà, al timone di una città sprofondata da tanti anni nel baratro di una crisi politica, sociale ed economica che sembra quasi irreversibile. Governerà senza consiglieri comunali eletti delle sue liste ma neppure questo sembra preoccuparlo: “Riusciremo a definire le giuste intese con tutti gli eletti al consiglio comunale perché la città è stanca dei finti giochi politici e di pupi e pupari. Invito i 32 consiglieri a essere consequenziali al mandato e alle aspettative della città. La città non vuole steccati ideologici e politici, non vuole atteggiamenti settari, non vuole consiglieri comunali che per partito preso fanno male alla città. E’ uscito un segnale forte e chiaro dalle urne. Noi alla luce del sole dovremo definire un contratto per Messina. La guida è Cateno De Luca, la sua giunta e il suo programma. Io non consentirò che si avviino trattative parallele e fuori dall’aula del consiglio. La città è stata messa di fronte a un programma ambizioso, c’è una proposta di governo chiara. La città ha punito sonoramente chi ha voluto usare l’arte della calunnia per abbattere l’avversario. Spero questa sia una grande lezione di democrazia per chi pensava di demolire e intimidire l’avversario politico usando i poteri di altri palazzo”. 

De Luca lascerà adesso spazio all’Ars al suo fedelissimo Danilo Lo Giudice (primo dei non eletti nella lista Udc-Sicilia Vera). Il sindaco di Santa Teresa di Riva riceverà dal suo mentore il posto di deputato all’Assemblea Regionale e intanto De Luca ha lanciato un messaggio proprio alle deputazioni: “Messina non ha rappresentanti in Parlamento, quelli che ci sono si sono dimostrati i peggiori nemici della città di Messina. Noi crediamo nella conversione, chiamerò tutti i deputati regionali e nazionali”.

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