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Decreto Sostegni bis, bonus 2021 senza Isee: 6.250 euro per i matrimoni

lunedì 12 Luglio 2021

L‘emergenza sanitaria da Covid 19 non ha risparmiato nessuno, mandando al collasso l’intero sistema produttivo italiano, ma è anche vero che la politica è intervenuta con una pioggia di sostegni economici e misure per aiutare famiglie, imprese e lavoratori in difficoltà. Ecco un nuovo bonus di 6.250 euro per l’anno 2021 che non richiede Isee e che potrebbe fare la differenza per un intero settore, quello del wedding, tra i più colpiti dalla pandemia e quindi dalla crisi economica.

Il bonus matrimonio è stato varato dal Governo Draghi attraverso un emendamento al Decreto Sostegni Bis, anche se sarà necessario ancora un po’ di tempo per vederlo attivo, attendendo come sempre la conversione del decreto in legge. Inoltre, il bonus sarà attivo non solo per l’intero 2021, ma anche per gli anni 2022 e 2023, con la possibilità, quindi, di organizzare con calma il proprio matrimonio.

Adesso che l‘Italia è in bianco, e quindi complice di un nuovo inizio per la ripartenza dell’economia, ecco che tra gli eventi conviviali tornano ad essere celebrati, dopo infiniti rinvii, anche i matrimoni, grazie a questa importante misura in arrivo rivolta ai futuri sposi che ne faranno richiesta, ma anche alle imprese che si occupano di organizzare i matrimoni e che trovano in questi i loro principali introiti. E’ proprio così, i matrimoni coinvolgono davvero tantissime realtà differenti: dai ristoranti che organizzano i ricevimenti ai negozi di abiti da matrimonio, dai fotografi ai fioristi, passando per il wedding planner alle agenzie di viaggi e così via. E’ chiaro che si rimette in moto un intero comparto.

Ma in cosa consiste il Bonus matrimonio 2021? Intanto è interessante dato che  il 25% delle spese lo paga lo Stato. Nello specifico, l’aiuto economico per gli sposi non viene inteso come erogazione di una certa cifra liquida,  ma consiste, in realtà, in una detrazione d’imposta (cioè da sottrarre all’Irpef da pagare) che si spalma su cinque anni. L’importo della detrazione è calcolato come segue: 25% della cifra spesa fino ad un massimo di 25.000 euro.

Dunque, la detrazione massima ottenibile è di ben 6.250 euro, una cifra che permetterebbe ad alcune coppie di sposi di organizzare un matrimonio più vicino alle proprie aspettative e desideri, rispetto al potere economico dei soggetti coinvolti. L’importo è davvero apprezzabile, funzionale a coprire le spese più consistenti: catering e ristorazione, servizio fotografico, fiori, parrucchiere, estetista, eventuale wedding planner.

Insomma i costi coperti sono davvero tanti, ma anche il tetto di spesa è piuttosto elevato: 25.000 euro e fino a tale cifra bisogna calcolare il 25%. Per poter ottenere la detrazione è necessario fare comunicazione all’INPS entro 60 giorni dalla data del matrimonio, che deve essere obbligatoriamente valido dal punto di vista civile (il solo matrimonio religioso fatto in Chiesa non vale, anche se è una circostanza molto rara).

In caso di lavoratore dipendente, la richiesta può essere presentata dal datore di lavoro, altrimenti dal soggetto cui la richiesta si riferisce, per esempio in caso di disoccupato o lavoratore non dipendente. La pratica è piuttosto semplice e, una volta ricevuto l’esito positivo, la detrazione si spalma sui 5 anni successivi a quello del matrimonio.

Bonus matrimonio 2021 non dimentica le aziende del settore le quali, sia in maniera prioritaria che residuale, possono fare richiesta dei contributi a fondo perduto in caso di calo del fatturato di almeno il 30% tra il 2019 ed il 2020. Il 2019 è trattato come anno di riferimento in quanto si tratta dell’ultimo anno “normale”, mentre nel 2020 migliaia di imprese non hanno potuto lavorare come hanno sempre fatto a causa del coronavirus.

Una volta sopra alla percentuale del 30% come calo di fatturato tra i due anni, si calcola una riconoscimento che viene erogato come contributo a fondo perduto e che quindi non dovrà essere restituito e non è considerato tra i redditi imponibili. Questo sostegno dà alle imprese una boccata d’ossigeno, in concomitanza come detto in precedenza con la ripresa dei matrimoni e di conseguenza con un ritmo lavorativo che rientra quanto più possibile nella normalità.

Ma le novità non finiscono qui, perché un’altra forma di aiuto per chi è in procinto di sposarsi è il congedo familiare. Come definisce INPS sul proprio portale si tratta di: “L’assegno per congedo matrimoniale è una prestazione previdenziale, prevista per alcune tipologie di lavoratori, concessa in occasione di un congedo straordinario per matrimonio civile o concordatario, da fruire entro i 30 giorni successivi alla data dell’evento.”

Esso consiste in un certo numero di giorni di retribuzione (meno una piccola percentuale a carico del lavoratore) che sono previsti per entrambi i soggetti che contraggono matrimonio e che non fanno parte di alcune specifiche categorie. Il rimando per controllare le altre specifiche è sempre al portale INPS alla pagina dedicata all’assegno per il congedo familiare.

Per ulteriori dettagli attendiamo la conversione del Decreto in legge in modo da avere la versione definitiva di tutti gli aspetti riguardanti questo bonus.

 

 

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