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Depistaggio Borsellino: perquisizione a casa del cronista di Repubblica

giovedì 13 Settembre 2018
scarantino
Scarantino intervistato da Nemo (Rai2)

Perquisizione a casa del cronista di “RepubblicaSalvo Palazzolo che ha rivelato la chiusura dell’indagine sul depistaggio del pentito Vincenzo Scarantino sulla strage Borsellino.

Su disposizione della Procura di Catania, si legge sul sito di Palermo del quotidiano, è stato sequestrato un telefono cellulare ed è in corso una perquisizione della casa del cronista e un controllo del suo computer personale.

Palazzolo è indagato per rivelazione di notizie dopo l’articolo con il quale a marzo diede atto della chiusura dell’indagine sui poliziotti accusati di avere creato ad arte il pentito Vincenzo Scarantino nell’ambito della strage di via D’Amelio a Palermo.

L’inchiesta, si è appreso, è coordinata dal Procuratore Carmelo Zuccaro e, sebbene sia indagato al momento soltanto Palazzolo, la competenza è radicata a Catania anche per la sola ipotesi che possa essere coinvolto un magistrato di Caltanissetta. Le indagini sono state delegate ai carabinieri della Pg della Procura etnea e a personale specializzato della polizia postale Sicilia Orientale di Catania.

Una svolta sulla strage di via D’Amelio è arrivata pochi mesi fa con due importanti sentenze: quella del Borsellino quater e quella di primo grado sul processo Trattativa. Il colossale depistaggio ci fu.

E ora sono indagati 3 poliziotti che avrebbero indotto Scarantino a fare false dichiarazioni: Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo.

LE REAZIONI

Il gruppo siciliano dell’Unci (Unione Nazionale Cronisti Italiani) esprime solidarietà a Palazzolo: “Ci risiamo – ha detto il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingalesormai il lavoro di cronista comporta queste difficoltà. La libertà di informare sembra un lontano ricordo in Italia. Chiediamo alle autorità competenti di fare chiarezza in tempi brevissimi. Salvo Palazzolo ha semplicemente svolto il proprio compito: ha trovato una notizia e l’ha pubblicata. Denunciamo ancora una volta la limitazione a cui deve fare fronte giornalmente il diritto-dovere di cronaca nel nostro Paese”.

Per il presidente dell’Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, “il dovere del cronista è quello di cercare le notizie e di pubblicarle affinchè l’opinione pubblica possa in questo modo formare la propria coscienza critica. Salvo Palazzolo, al quale va la vicinanza del Gruppo siciliano, con il suo lavoro incarna esattamente lo spirito di questo giornalismo al servizio della collettività che va difeso e tutelato”.

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