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Disabile violentata nell’Oasi di Troina: arrestato un operatore sanitario

giovedì 8 Ottobre 2020
Oasi di Troina

E’ stato arrestato l’uomo che avrebbe violentato durante il lockdown e messo incinta una ragazza Disabile ricoverata all’Oasi di Troina mentre questa era positiva.

La Squadra Mobile di Enna ha fermato come indiziato di delitto un operatore sanitario della struttura, L.A., di 39 anni, accusato di violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto ai danni di una donna Disabile e nel momento in cui la stessa era a lui affidata.

La violenza sarebbe avvenuta durante il lockdown, mentre l’Oasi di Troina era dichiarata zona rossa. Il fermo e’ stato disposto dai sostituti Procuratori di Enna, Stefania Leonte e Orazio Longo, al termine del lungo interrogatorio in cui l’operatore ha confessato. A denunciare i fatti alla Squadra Mobile lo scorso 11 settembre sarebbe stato l’avvocato, nominato dalla famiglia della vittima che soffre di gravissime patologie connesse ad una rara malattia genetica.

PAGANA: “AUMENTARE I CONTROLLI, PROTEGGERE I PIÙ DEBOLI”

Elena Pagana – Attiva Sicilia

Esprimo un sentito plauso per la Procura della Repubblica e la Squadra mobile di Enna che in 28 giorni hanno individuato il responsabile del grave episodio di violenza sessuale su una giovane disabile, avvenuta durante il lockdown, all’interno di una struttura di ricerca, cura e assistenza, nel reparto dedicato ai pazienti positivi e quindi su una persona che, tra l’altro, era colpita dal virus“.

Ad affermarlo in una nota la deputata troinese di Attiva Sicilia Elena Pagana, appena appresa la notizia dell’arresto del presunto responsabile, reo confesso, della violenza sessuale.

Quanto accaduto scuote certamente la vita di Troina e di tutto il comprensorio perchè l’assistenza sui soggetti fragili e bisognosi rappresenta un punto di forza della nostra comunità, che oggi rischia di pagare un danno enorme perché esiste forte la preoccupazione che casi analoghi possano essere accaduti e questo non può offuscare il lavoro di tante persone. Serve chiarezza – conclude Pagana – e si impongono messaggi forti“.

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