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“E’ morta la speranza degli italiani onesti”: 40 anni fa l’omicidio Dalla Chiesa

sabato 3 Settembre 2022
Carlo Alberto Dalla Chiesa

Il 3 settembre di quarant’anni fa, in via Carini, un commando mafioso uccideva Carlo Alberto dalla Chiesa, prefetto di Palermo, la consorte Emanuela Setti Carraro e l’agente scelto Domenico Russo che li scortava. Un omicidio che scosse l’opinione pubblica e le istituzioni che oggi lo ricordano con diverse manifestazioni.

A Palermo, Dalla Chiesa si insediò il 30 aprile del 1982. Quel giorno, in piazza generale Turba, venne assassinato Pio La Torre, segretario regionale del Partito comunista italiano e autore della legge che aveva introdotto il reato di “associazione di tipo mafioso”.

Il governo aveva assicurato a Dalla Chiesa che lo avrebbe dotato di “poteri speciali”, così come era stato per la lotta al terrorismo che lo aveva visto protagonista in quegli anni. In un’intervista rilasciata a Giorgio Bocca per Repubblica, Dalla Chiesa disse di essere in attesa che il governo gli fornisse quegli strumenti che lui aveva chiesto per la lotta alla mafia.” Chiunque pensasse di combattere la mafia nel “pascolo” palermitano e non nel resto d’Italia non farebbe che perdere tempo.”

In quella lunga intervista Dalla Chiesa diceva di essere comunque ottimista, “sempre che venga al più presto definito il carattere della specifica investitura con la quale mi hanno fatto partire.”

Dalla Chiesa restò a Palermo 127 giorni. Il suo compito, quello di contrastare Cosa nostra e dare un segnale di maggiore presenza dello Stato. Per compiere la sua missione occorrevano mezzi e poteri adeguati ma, in poco tempo, si trovò quasi del tutto isolato.

Il giorno dell’attentato, Dalla Chiesa e la moglie erano a bordo di una Autobianchi A112, mentre l’agente di scorta li seguiva con un’Alfetta a poco più di una decina di metri. Li affiancarono due auto e due moto di grossa cilindrata da cui furono sparati circa 300 colpi con un mitra AK-47, un Kalashnikov. A sparare fu Antonino Madonia a bordo di una BMW con Calogero Ganci. Domenico Russo fu ucciso da Pino Greco “Scarpuzzedda” che era su una delle due moto. 

Setti Carraro era alla guida e Dalla Chiesa tentò di farle scudo: entrambi, morirono sul colpo. Il poliziotto di scorta cercò di reagire ma fu colpito a sua volta e morì in ospedale dopo 15 giorni. Sul fatto che quella sera fosse stato destinato alla scorta di Dalla Chiesa un solo agente ci furono poi molte polemiche.

Per quella strage furono condannati all’ergastolo come mandanti Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Pippo Calò, Bernardo Brusca e Nenè Geraci. Come esecutori materiali, Vincenzo Galatolo e Antonino Madonia furono condannati all’ergastolo mentre, Francesco Paolo Anzelmo e Calogero Ganci furono condannati a 14 anni di carcere ciascuno. Gli altri esecutori dell’attentato nel frattempo erano morti.

 

 

 

 

 

 

 

Oggi, a 40 anni da quel barbaro attentato, sono previste diverse cerimonie e manifestazioni in ricordo del Generale Dalla Chiesa. Oltre alla tradizionale deposizione di un cuscino di fiori davanti al busto dedicato al generale Dalla Chiesa, nella caserma che porta il suo nome, sede del comando legione carabinieri Sicilia è previsto un momento commemorativo nel luogo della strage, in via Isidoro Carini.

Alle 10 si celebrerà la santa messa nella Cattedrale di Palermo, officiata dall’arcivescovo Corrado Lorefice, e proseguirà alle 11.30 con la deposizione, presso il cippo commemorativo dedicato al generale in Corso Vittorio Emanuele, di un omaggio floreale da parte del comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi e dei bambini dei quartieri “a rischio”. A seguire, sempre in Corso Vittorio Emanuele, di dipinti su pannelli amovibili, realizzati a cura dell’accademia di Belle Arti.

A mezzogiorno, infine, è in programma la cerimonia d’inaugurazione, nei pressi della Sala della Memoria nella caserma ”Dalla Chiesa”, di un altorilievo celebrativo dedicato al generale, realizzato e donato dal maestro ceramista Nicolò Giuliano.

Per rendergli omaggio, ieri, è stata svelata una targa nel cortile interno di Villa Whitaker, dove Dalla Chiesa aveva prestato servizio.

 

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