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Ecco la nuova Confindustria Catania: “Priorità? Avvio dei cantieri del Patto per Catania e Piano Marshall”

lunedì 10 Settembre 2018
Antonello Biriaco, presidente Confindustria Catania con i vicepresidenti

Antonello Biriaco è il nuovo presidente di Confindustria Catania. Lo ha eletto l’assemblea dell’associazione che ha così accolto, senza alcun voto contrario, la proposta della Giunta che lo aveva indicato all’unanimità.

Eletti anche i vicepresidenti che lo affiancheranno nel mandato: Maria Cristina Elmi Busi (Sibeg); Francesco Caizzone (STMicroelectronics); Angelo Di Martino (F.lli Di Martino Trasporti), con il ruolo di vicario; Santi Finocchiaro (Dolfin) e Andrea Vecchio (Cosedil). Tesoriere è stato eletto Rosario Leonardi, past president di Confindustria Catania.

Imprenditore di quinta generazione, Antonello Biriaco, 54 anni, sposato, una figlia, è amministratore di Navimec, storica azienda della cantieristica navale, fondata a Catania nel 1895 con il nome di Biriaco Cantieri Navali. All’interno del sistema associativo ha ricoperto molteplici ruoli: vicepresidente vicario di Confindustria Catania, presidente della sezione Metalmeccanici, membro della Giunta di Confindustria Sicilia e componente del board tecnico di Retindustria.

Antonello Biriaco, presidente Confindustria Catania
Antonello Biriaco, presidente Confindustria Catania

E’ stato anche componente del consiglio di amministrazione di Sac spa; vicepresidente di Sac Service, societa’ di gestione dei servizi aeroportuali di Catania; componente della giunta della Camera di commercio di Catania e del comitato dell’Autorità portuale del capoluogo etneo. Attualmente è componente dell’organismo di partenariato della risorsa mare dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale.

Attrattività della zona industriale, riqualificazione edilizia, ricerca e innovazione, infrastrutture e logistica, finanza e incentivi per lo sviluppo i temi prioritari indicati dal neo presidente “per proseguire l’azione di Confindustria a sostegno della crescita delle imprese e del rilancio del territorio. Siamo fortemente consapevoli della nostra missione sociale – ha detto -. Ma per creare ricchezza e occupazione abbiamo bisogno di un ecosistema amico dello sviluppo. Non chiediamo favori o assistenza, ma un contesto in cui fare impresa non sia una corsa ad ostacoli. Per la nostra area industriale, che vive ancora nel degrado, occorre una gestione amministrativa snella e ancorata ai territori, che assicuri risorse certe e spendibili”.

Avvio dei cantieri del Patto per Catania e Piano Marshall per il recupero del tessuto immobiliare – ha sottolineato il presidente degli industriali etnei – sono due operazioni fondamentali. Non solo per dare slancio alla filiera edile che a Catania ha registrato la perdita oltre 15mila occupati, ma per attivare un processo di rigenerazione del tessuto urbano che renda la città appetibile e sicura. A Catania rischio sismico e socio-economico formano un mix da allerta rossa – ha avvertito Biriaco –. Sensibilizzare le istituzioni sul tema della vulnerabilità sismica del territorio, come chiede anche la nostra Associazione dei costruttori, deve essere un impegno collettivo”.

Sul fronte competitività, Biriaco ha rimarcato la rilevanza delle attività legate alla ricerca e all’innovazione: “Dobbiamo fare in modo che Università e aziende riescano a contaminarsi per fare sistema. Sosterremo la ricerca applicata e quella che produce risultati in termini di brevetti e prodotti industriali. Il Digital Innovation Hub Sicilia, costituito a Catania sotto la regia di Confindustria Digitale, rafforzerà l’azione di supporto alle Pmi nella pianificazione di investimenti innovativi, nell’accesso agli incentivi del Piano Industria 4.0, nell’implementazione di servizi di formazione e mentoring”. 

Logistica, infrastrutture e mobilità di persone e merci sono fattori critici di successo: “Di fronte al mutamento dello scenario Mediterraneo, con il raddoppio del canale di Suez, che ha spinto i traffici commerciali – ha sottolineato a questo proposito Biriaco – Catania può assumere una rilevanza strategica valorizzando i suoi asset: porto, aeroporto e interporto e puntando sull’avvio della zona economica speciale per accogliere investimenti collegati alla filiera marittima, logistica e manifatturiera”.

Ma la ripartenza degli investimenti per il presidente degli industriali è anche legata a un efficace impiego delle risorse nazionali ed europee: “La nota dolente è rappresentata dalla Programmazione 2014-2020 avviata con forte ritardo. Occorre rafforzare il dialogo con gli enti di programmazione per accelerare l’utilizzo dei fondi e rendere piu’ efficace la scelta dei comparti verso i quali indirizzare gli incentivi. Dobbiamo evitare la frammentazione delle risorse in mille rivoli e puntare verso misure che supportino in modo concreto la crescita delle imprese”. 

“Ogni progetto di investimento – ha infine osservato Biriaco – ha per presupposti la sicurezza e la legalità. La nostra è una terra difficile, nella quale le Forze dell’ordine e della Magistratura hanno espresso la più alta professionalità. A nome degli imprenditori esprimo gratitudine per il loro impegno, che affianca le nostre battaglie per poter investire senza condizionamenti di alcun tipo nel nostro territorio”.

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