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Economia siciliana massacrata dal Covid, Bankitalia: “-8,4% di Pil”

mercoledì 16 Giugno 2021

Nel 2020 le esportazioni di merci siciliane sono diminuite del 24,2% a prezzi correnti, accentuando la dinamica negativa dell’anno precedente (-11,9 per cento). Questo quanto si legge nel rapporto sull’economia della Sicilia presentato questa mattina dalla sede regionale dell’istituto centrale dal direttore Pietro Raffa. Le vendite di prodotti petroliferi, che hanno rappresentato il 44,5% dell’export regionale, si sono contratte del 39,9% in valore (fig. 2.8.a; del 12,1 in quantita`), con un calo piu` forte per il mercato UE. Nel resto dei settori le esportazioni sono diminuite del 4,3% (-8,9 in Italia). La riduzione ha interessato tutti i principali comparti di specializzazione, nei quali la regione ha registrato quasi sempre un andamento peggiore rispetto alla media nazionale. Per il complesso del non-oil sono lievemente cresciute le esportazioni verso i paesi dell’Unione europea e il Nord America (rispettivamente circa la meta` e un decimo dell’export totale), mentre si sono ridotte le vendite negli altri mercati.

Nel 2020 la dinamica dell’occupazione ha fortemente risentito della pandemia e delle misure volte al suo contenimento. In base ai dati Istat l’occupazione e` diminuita in media dell’1,1 % (quasi 15.000 persone in meno) a fronte di una riduzione del 2,0% nel Mezzogiorno e nella media nazionale. Questo quanto si legge nel rapporto sull’economia della Sicilia presentato questa mattina dalla sede regionale dell’istituto centrale dal direttore Pietro Raffa. Ma quello che e’ un “dato di fondo preoccupante”, per usare le parole del direttore della sede, e’ il tasso di occupazione per gli individui tra i 15 e i 64 anni e` rimasto sostanzialmente stabile al 41,0% (58,1% il dato italiano). Dopo la drastica diminuzione dei livelli occupazionali nel secondo trimestre in regione, la ripresa delle attivita` nei mesi estivi e le minori restrizioni adottate in autunno hanno permesso un parziale recupero del numero degli occupati.

Tra i settori, il contributo piu` consistente al calo dell’occupazione e` pervenuto dai servizi: il numero degli occupati e` diminuito in particolare per alberghi e ristoranti e nei servizi collettivi e personali, comparti che sono stati maggiormente interessati dagli effetti della crisi pandemica. Si e` ridotto in misura maggiore il numero dei lavoratori che svolgevano l’attivita` a tempo pieno. Il numero di ore lavorate ha registrato un eccezionale calo (-10,2%) e si e` osservato il valore minimo dall’anno di disponibilita` del dato a livello regionale, il 2004.

Le conseguenze della pandemia sui redditi sono state intense ed aumentano i nuclei familiari esposti al rischio occupazionale perche’ il loro reddito proviene solo da lavoro dipendente e a tempo determinato. Questo quanto si legge nel rapporto sull’economia della Sicilia presentato questa mattina dalla sede regionale dell’istituto centrale dal direttore Pietro Raffa. Il reddito disponibile delle famiglie siciliane, che in termini pro capite e` pari a meno di tre quarti di quello medio italiano, secondo nostre elaborazioni su stime di Prometeia nel 2020 si e` ridotto, rispetto all’anno precedente, di circa il 2,7 % a prezzi costanti, come nella media italiana. L’andamento negativo segue una fase di contenuta espansione iniziata nel 2015 e che aveva gia` subito un temporaneo arresto nel 2018. Questo quanto si legge nel rapporto sull’economia della Sicilia presentato questa mattina dalla sede regionale dell’istituto centrale dal direttore Pietro Raffa.

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