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Elezione Quirinale, i grandi elettori saranno scelti nell’Ars: sfumata l’ipotesi di esterni

martedì 11 Gennaio 2022
palazzo dei normanni

L’elezione dei grandi elettori all’Ars misurerà i pesi all’interno della maggioranza ma sarà anche un “test” per le coalizioni per i futuri appuntamenti amministrativi e regionali. Sfumata l’ipotesi di eleggere un esterno all’Assemblea regionale, il campo di gioco domani sarà tutto interno a Sala D’Ercole.

L’Aula di Palazzo dei Normanni deve eleggere tre grandi elettori che andranno a Roma per votare il nome del nuovo Presidente della Repubblica. Di prassi due sono i rappresentanti della maggioranza e uno dell’opposizione. Per la maggioranza si sceglie il presidente della Regione e quello dell’Assemblea. E in questo caso sarà importante vedere il peso e il numero di voti di ciascuno dei due rappresentanti della maggioranza, viste le tensioni degli ultimi giorni dell’anno tra i due sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione.

Per quel che riguarda le opposizioni, invece, sfuma l’ipotesi di Maria Terranova, sindaco di Termini Imerese che era stata lanciata da Anci e ripresa da Claudio Fava: il candidato dell’opposizione, infatti, avrebbe avuto dei requisiti che avrebbero favorito la scelta: donna e rappresentante del M5s. Ma secondo una consultazione informale avuta tra i presidenti delle assemblee regionali, però, non ci sarebbero le condizioni tecniche per potere scegliere un esponente esterno alle assemblee elettive. Il nome della Terranova, era rimbalzato alle cronache nello scorso fine settimana. “Ho sempre precisato che si trattava di una ipotesi lusinghera ma remota“, dice all’Italpress la prima cittadina del comune in provincia di Palermo, “ho ricevuto tanti messaggi di stima in queste ore ma la decisione di non aprire agli esterni non rende praticabile la strada. Ringrazio quanti hanno avanzato il mio nome soprattutto perché rappresenta un riconoscimento per il lavoro fatto a Termini e un segnale di attenzione per tutti i sindaci della Sicilia“.

Ma il nome del primo cittadino rappresenta anche un modello di coalizione politica, quella tra M5s e Pd, che è stata sperimentata (con successo) proprio nel caso delle amministrative locali. “Un modello e lo continua a rappresentare“, aggiunge Terranova all’Italpress, “ci abbiamo creduto e lo portiamo avanti“. Tanto che, in prospettiva e in vista delle prossime elezioni, “auspico la replica del modello ovvero mettersi insieme avendo ben presente gli obiettivi“, spiega Terranova, “abbiamo messo da parte quello che erano ideologie politiche e visioni che stiamo portando avanti. Sarebbe quello di cui ha bisogno la Regione siciliana“.

Dal Pd fanno sapere che attendono il nome da parte dei Cinque stelle per capire da farsi. A questo punto la palla passa ai pentastellati che dovrebbero proporre un nome per l’opposizione che potrebbe essere quello di Nuccio di Paola, da gennaio alla guida del gruppo parlamentare.

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