Tra i simboli depositati e affissi nella bacheca del Viminale per la corsa elettorale del 25 settembre, ci sono anche il “Sacro Romano Impero cattolico”, il “Partito della Follia creativa” e l’uomo che dà un calcio a Pinocchio nel simbolo di “Free”. Tra scelte discutibili e nomi improbabili, anche i contrassegni dei maggiori partiti italiani. Ecco come i candidati si presentano ai loro potenziali elettori.
Ai primi sei posti troviamo: Il Partito liberale Italiano, Il Maie (Movimento associativo italiani all’estero), e il Sacro Romano Impero cattolico per l’appunto. Poi, c’è La Liga Veneta lista a sostegno del Governatore Zaia, il Movimento politico libertas (Mpl), il ‘Partito Unione nazionale italiana’ e il chiacchieratissimo “terzo polo” con l’accoppiata Azione-Italia Viva ma con il solo il cognome “Calenda”. Clemente Mastella arriva con il contrassegno ‘Noi di centro – europeisti’, seguito da Lega – Salvini Premier. Al decimo troviamo quello dall’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Impossibile non notare la somiglianza tra il simbolo ‘De Luca sindaco d’Italia – Sud chiama nord ‘ e quello presentato dall’eurodeputato, ex alleato ed ex M5s, Dino Giarrusso.
Non un dettaglio. Sul portale Eligendo, troviamo le istruzioni per la presentazione e ammissioni delle candidature. Tra le regole, il divieto di presentare contrassegni identici o confondibili con quelli che riproducono simboli utilizzati tradizionalmente da altri partiti. Oltre a questa, ci sono poi altre indicazioni consultabili https://elezioni.interno.gov.it/
I partiti dovranno anche depositare una eventuale dichiarazione di collegamento in una coalizione di liste ed il programma elettorale, indicando il capo della forza politica ed entro il quattordicesimo giorno dalla data delle elezioni, pubblicare, sul proprio sito, il curriculum vitae fornito dai propri candidati e il relativo certificato rilasciato dal casellario giudiziale.
Per i simboli regolari, scaduto il termine, il Ministero entro 48 ore restituisce “al domicilio eletto in Roma del depositante, un esemplare del contrassegno con l’attestazione dell’avvenuto deposito e della sua regolarità”. Per quelli non regolari, il Viminale invita il “depositante” a sostituirlo entro altre 48 ore “dalla notifica del relativo avviso” con la possibilità di presentarne “uno che non riproduca in alcun modo gli elementi ritenuti in contrasto con le disposizioni di legge”. Contro le conclusioni del Viminale è possibile fare opposizione – entro 48 ore dalla decisione – all’Ufficio centrale nazionale costituito presso la Corte di Cassazione. Il termine scade dunque il 18 agosto. Il passo successivo sarà quindi la definizione e il deposito delle liste, che potrà avvenire tra le 8 del 20 agosto e le 20 del 21 agosto presso le cancellerie delle Corti di appello.
Fin qui la norma e le gustose new entry di questa campagna elettorale agostana. Tra i grandi partiti, la Lega è stata la prima a consegnare. Piccolo restyling per Forza Italia che inserisce il riferimento al “Partito popolare europeo”. Nessun cambiamento invece per Fratelli d’Italia che mantiene lo stesso simbolo presentato nel 2018.
Novità anche per il Partito Democratico. Insieme al ramoscello di ulivo presenta infatti la scritta “Italia democratica e progressista”(in riferimento alla presenza di forze come e Articolo Uno, Demos e Psi).
Infine, ma solo per ora, ricordiamo Impegno Civico di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci w poi ancora Unione Popolare con De Magistris; Referendum e Democrazia di Marco Cappato; Alleanza Verdi e Sinistra di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
Per vederne delle belle c’è ancora tempo.