Il centrodestra spaccato in molti comuni per le prossime amministrative. Se dalle stanze delle segreterie regionali la partono i tentativi per trovare un candidato unitario che possa guadagnarsi il consenso della coalizione, ecco che i politici locali stentano a trovare la quadra. Partenze in anticipo, auto candidature ed altro ancora rischiano di mandare all’aria i piani di chi lavora per scelte inclusive.
Caso emblematico di questo stato di cose è Agrigento. Se Fratelli di Italia e Lega hanno preso le distanze dalla candidatura di Marco Zambuto, proprio qualche giorno fa un comunicato della deputata regionale di Diventerà Bellissima Giusi Savarino ne consacra l’investitura. “In merito alle elezioni amministrative di Agrigento, come deciso in sede provinciale e come ribadito sui tavoli regionali, il nostro movimento ha deciso di sostenere il candidato Sindaco Marco Zambuto. Marco conosce bene la città di Agrigento ed ha l’esperienza amministrativa, l’entusiasmo e la determinazione necessarie a rilanciare il nostro capoluogo. Stiamo organizzando intorno a questa candidatura un sostegno convinto, abbiamo consegnato a lui le idee raccolte in questi mesi, nel confronto con la città anche attraverso i gazebo di Diventerà Bellissima, vogliamo fare di Agrigento una smart city, col cittadino protagonista, ma delle nostre proposte parleremo lungamente nei prossimi giorni. Stiamo ultimando una lista forte e competitiva che, come nello spirito del movimento impresso dal Presidente Musumeci, sappia coniugare la saggezza dell’esperienza con le energie fresche di una generazione che vogliamo diventi nuova classe dirigente. È la scelta che per Agrigento più ci entusiasma: Zambuto sindaco vuol dire tornare alla politica dell’ascolto, al servizio della città e dei suoi abitanti, col sorriso di chi sa guardare al futuro con speranza”, afferma la presidente della commissione Ambiente in Ars.
Un candidato da sempre ben voluto dalla deputata Db ma che la base del partito avrebbe qualche problema ad accettare a causa della provenienza politica di Zambuto, ex renziano di ferro.
Tornando alla coalizione, il centrodestra unito in Sicilia era stato il proposito a seguito del vertice di maggioranza del 6 di luglio. La linea è stata dettata in modo inequivocabile essenzialmente per i capoluoghi di provincia o i grandi centri urbani dell’Isola. Insomma: i vertici regionali del partiti del centrodestra stanno cercando di affrontare le prossime elezioni amministrative in modo compatto, ma non è un obiettivo facile da raggiungere come sembrava sentendo le dichiarazioni di intenti iniziali.
E Agrigento torna a essere un esempio spendibile per capire cosa succede: il 22 Luglio l’ex sindaco del Pd rompe gli indulgi e presenta la sua candidatura, che in pratica doveva raccogliere il centrodestra largo, rimasto oggi stretto, tanto è vero che non c’erano, nelle prime file, né l’onorevole Gallo di Forza Italia, né l’ex onorevole Decio Terrana dell’Udc, grandi rappresentanti dei partiti della coalizione nella città dei Templi. Insomma, si aspetta ancora il sigillo sulla candidatura di Zambuto, per capire se potrà correre sotto le insegne unitarie del centrodestra oppure dovrà trovarsi a combattere da solo con i movimenti. Per il programma politico dell’ex renziano si aspetterà settembre, ma durante la sua presentazione ha dichiarato: “Io ci sono, il coraggio di tornare, voglio colmare il vuoto politico in città e governare Agrigento”. Vedremo con chi.