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La suddivisione dei seggi

Elezioni: come sarà composto il nuovo Parlamento. Cosa succederà dopo?

giovedì 6 Ottobre 2022

La XIX Legislatura inizierà ufficialmente a breve. Finite le elezioni, il nuovo Parlamento sta prendendo forma. Lo spoglio dei voti è terminato e dai collegi di tutta Italia sono spuntati i nomi dei neoeletti deputati e senatori.

Una grande novità rispetto al passato riguarda il numero dei membri delle Camere: la nuova legislatura sarà la prima con il taglio dei parlamentari, applicato con il referendum votato nel 2020 che ha ridotto i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

I SEGGI ALLA CAMERA

Il centrodestra ha ottenuto la maggioranza alla Camera con 235 deputati. Il successo nei collegi uninominali è evidente: gli eletti sono stati 121. A Fratelli d’Italia il numero più alto di seggi dai collegi plurinominali, 69. Lega e Forza Italia seguono rispettivamente con 23 e 22 seggi. Fuori Noi Moderati, rimasto sotto l’1%.

Grande delusione per il centrosinistra nei collegi uninominali con soli 12 eletti. La coalizione si ferma ad 80 seggi, trainata dal Partito Democratico, con 57 deputati eletti nei plurinominali. Presenti anche Verdi-Sinistra con 11 seggi. Grandi esclusi +Europa di Emma Bonino e Impegno Civico di Luigi Di Maio.

Il Movimento 5 Stelle potrà contare su 51 deputati. Terminano la composizione della Camera i 21 seggi destinati alla coalizione del Terzo Polo e i 3 di SVP-PATT.

I SEGGI AL SENATO

Il centrodestra raggiunge la maggioranza anche al Senato occupando 112 seggi, dei 200 complessivi. 56 sono i candidati uninominali eletti. Completano la rosa gli eletti nei collegi plurinominali, rispettivamente suddivisi in: 34 per Fratelli d’Italia, 13 per la Lega e 9 per Forza Italia.

La sconfitta della coalizione di centrosinistra è evidente anche in Senato. I senatori totali sono 39: soltanto 5 dai collegi uninominali, 31 tra le file del Partito Democratico e 3 per Verdi-Sinistra.

In Senato anche il Movimento 5 Stelle con 28 seggi e Azione-Italia Viva con 9. Fuori da Palazzo Madama Noi Moderati, +Europa e SVP-PATT.

GLI ELETTI IN SICILIA A ROMA

Collegi plurinominali

Per quanto riguarda la Camera in Sicilia sono stati eletti:

  • 6 deputati del M5S (Giuseppe Conte, Valentina D’Orso, Ida Carmina, Angela Raffa, Luciano Cantone e Filippo Scerra)
  • 5 di FDI (Giorgia Meloni, vincitrice in SICILIA 2-P02 e in SICILIA 1-P01, Carolina Varchi, Maurizio Leo, Luca Cannata)
  • 3 del PD (Giuseppe Provenzano, Stefania Marino e Anthony Barbagallo)
  • 2 della Lega (Annalisa Tardino e Antonino Minardo)
  • 2 di IV-Azione (Davide Faraone e Giuseppe Castiglione)
  • 2 di FI (Giorgio Mulè e Matilde Siracusano)

 

Per il Senato invece sono stati eletti:

  • 3 senatori per il M5S (Concetta Damante, Barbara Floridia e Roberto Scarpinato)
  • 2 per il PD (Annamaria Furlan e Antonio Nicita)
  • 2 per FDI (Carmela Bucalo e Nello Musumeci)
  • 1 di FI (Gianfranco Miccichè)
  • 1 di IV-Azione (Carlo Calenda)
  • 1 della Lega (Nino Germanà)

 

Collegi uninominali

A rappresentare la Sicilia e i siciliani a Montecitorio sono stati eletti:

  • 10 deputati per il centrodestra (Tommaso Calderone, Giovanni Luca Cannata, Francesco Ciancitto, Nino Minardo, Valeria Sudano, Michela Vittoria Brambilla, Antonia Marta Fascina, Calogero Pisano,  Francesco Saverio Romano e Carolina Varchi)
  • 1 per Sud chiama Nord (Francesco Gallo)
  • 1 per il M5S (Davide Aiello)

Per il Senato gli eletti sono:

  • 4 senatori per il centrodestra (Stefania Craxi, Nello Musumeci, Raoul Russo e Salvatore Sallemi)
  • 1 per Sud chiama Nord (Dafne Musolino)
  • 1 per il M5S (Dolores Bevilacqua)

COSA SUCCEDE ADESSO?

Il Parlamento si riunirà per la prima volta il 13 ottobre (l’ora è ancora da fissare), come già stabilito dal decreto 97/2022. Da regolamento, la prima seduta del Senato sarà presieduta dal membro più anziano, ovvero Giorgio Napolitano, mentre per la Camera il vicepresidente più anziano per elezione tra quelli della Legislatura precedente, in questo caso sarebbe Fabio Rampelli (FdI).

Dopo l’insediamento si procederà con l’elezione dei Presidenti di Camera e Senato. Seguirà poi quella di Vicepresidenti, Questori e Segretari. La votazione si svolgerà, in entrambi i casi a scrutinio segreto.

A Montecitorio per la prima votazione è necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti della Camera. Dalla seconda bastano i due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

Diverso il meccanismo a Palazzo Madama dove è richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei componenti l’assemblea nei primi due scrutini. Nel caso non diano esito positivo, è sufficiente nel terzo scrutinio la maggioranza assoluta dei voti dei senatori presenti. Qualora nessuno abbia ottenuto la maggioranza richiesta, il Senato procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che abbiano incassato nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene nominato quello che consegue la maggioranza, anche se relativa. A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio il più anziano di età.

Considerando la maggioranza netta del centrodestra, le operazioni di voto non dovrebbero dilungarsi a lungo ed in pochi giorni i nomi della seconda e della terza carica dello Stato dovrebbero già essere noti. Resta solo da attende come Meloni, Berlusconi e Salvini decideranno di suddividersi le cariche.

Dopo l’elezione dei presidenti delle Camere, i parlamentari dovranno dichiarare a quale gruppo vogliano iscriversi. Per costituire un gruppo alla Camera saranno necessari 20 deputati, al Senato 10 senatori. Coloro che non dichiareranno appartenenza ad gruppo confluiranno nel gruppo Misto.

Solo dopo l’elezione dei Capigruppo nelle due Camere si partirà con le consultazioni. In ordine, si susseguiranno al Quirinale: prima gli ex presidenti della Repubblica (in questo caso il solo Giorgio Napolitano), poi i Presidenti di Camera e Senato e i rappresentanti dei partiti presenti in Parlamento.

Da qui il nome del nuovo Presidente del Consiglio. Aldilà di grosse sorprese si troverà tra le file del centrodestra. Giorgia Meloni sembra essere la più accreditata ma a stabilirlo sarà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui spetterà il compito di affidare un mandato.

Se non si dovessero verificare intoppi una data, ovviamente ancora non certa, per l’avvio delle consultazioni ci sarebbe: 17-18 ottobre.

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