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Emergenza incendi in Sicilia, all’Ars il dibattito

giovedì 16 Settembre 2021

Si è tenuto all’Assemblea regionale siciliana, presieduta da Gianfranco Miccichè, il dibattito sull‘emergenza incendi scoppiata durante l’estate devastando molte aree della Sicilia, e che ha colpito le categorie produttive, il lavoro di allevatori e grandi quantità di bestiame.

La discussione era stata richiesta già in piena estate da alcuni parlamentari delle opposizioni . “Anche se avessimo voluto, ad agosto non avremmo potuto convocare l’aula per via dei lavori dell’impianto dei microfoni a Sala d’Ercole”, ha detto il presidente dell’Ars Miccichè nel corso della seduta, annunciando anche di voler avviare un’azione di coordinamento legislativo su tutti i disegni di legge presentati sulla materia. Pochissimi i parlamentari di maggioranza presenti al dibattito, al termine del quale ha parlato l’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro, che ha fornito le comunicazioni al Parlamento siciliano per quanto riguarda la gestione dei controlli e delle attività del Corpo forestale della Regione Siciliana nel contesto del comparto relativo all’antincendio boschivo.

“Intanto gli operai forestali hanno un caposquadra che dispone gli interventi senza attendere nessuno e lo fa con immediatezza, e soltanto nel caso di intervento aereo è necessario il coordinamento del Dos, cioè il direttore delle operazioni di spegnimento”, ha detto l’esponente del Governo Musumeci in aula.

Altro problema serio “E’ quello del catasto, e purtroppo la norma attuale non non prevede un potere sostitutivo da parte della Regione in merito al catasto degli incendi, tanto che è stato previsto finalmente che basta la relazione tecnica del Corpo forestale che accerta il dato sul territorio, perché la Regione, senza passare dai comuni, possa redigere, dopo la perimetrazione, il catasto degli incendi”, ha spiegato l’assessore Cordaro, aggiungendo “Su questo possiamo lavorare e se ci sono leggi da correggere è chiaro che lo dobbiamo fare”.

Inoltre, durante questa drammatica estate “Abbiamo scoperto che molti terreni privati che da decenni non sono più utilizzati sono stati l’innesto dei tanti incendi. Rispetto a quelli, la responsabilità politica, attenzione perché così dice la legge, è da parte dei Comuni, è da parte dei sindaci, che vanno aiutati, perché o gli diamo i mezzi economici o gli diamo i mezzi di uomini. Considerati gli operai forestali, nonostante i tanti pensionamenti, addetti all’antincendio boschivo, sono ancora 5600, una delle idee sulle quali dobbiamo lavorare è la possibilità di distaccarne un numero per ogni Comune, che possano essere presidio immediato non soltanto in termini di prevenzione, ma anche nella malaugurata ipotesi in cui scoppiano gli incendi e possano essere di immediata presenza a presidio del territorio”. Questa l’ipotesi da valutare e sulla quale ragionare e se concretizzarla amministrativamente o per legge.

L’assessore Cordaro difende l’operato del governo regionale in termini di prevenzione e tutela del territorio “Noi non siamo in ritardo su niente, abbiamo fatto cose e assunto iniziative mai adottate prima. La corretta prevenzione c’è stata. Con una temperatura di 50 gradi e con uno scirocco a 100km l’ora, l’incendio di chioma che vola da un albero all’altro, non ha nulla a che fare con la presenza o l’assenza dei viali taglia fuochi”, ha specificato Cordaro, considerato che la campagna antincendio è partita il 3 giugno, al netto dei fondi, che poi si è scoperto potevano essere utilizzati, cercando di usufruire di fondi europei o fondi extraregionali per liberare risorse in un tempo di grande crisi economica.

E’ in corso un’infrazione europea che riguarda l’indicazione che promana dall’Ue circa la stabilizzazione di tutti i forestali, tema caldo e fondamentale per la Regione Siciliana quello della precarietà di questo grande bacino di lavoratori, e Toto Cordaro è stato molto chiaro e diretto “Per stabilizzare tutti i forestali occorrono 450 milioni di euro e devono essere fondi comunitari, e per trovarli tutti e tutti insieme una ricetta non c’è. Rispetto a questo tema è chiaro che il futuro dell’antincendio in Sicilia o lo scriviamo tutti insieme o non si scrive, dobbiamo sederci tutti attorno a un tavolo”.

L’emergenza climatica è innegabile, infatti il governo Musumeci sta provvedendo a redigere un piano per la Sicilia contro la desertificazione e di contrasto alla siccità, senza dimenticare che è stato già messo in atto un intervento con cui è stato istituito finalmente, per la prima volta nella storia, l’Autorità del bacino del distretto idrografico che aiuta ad accertare quelle problematiche.

Sul tema, l’opposizione rilancia la prospettiva di una riforma del settore della forestazione, rispetto al comparto dell’antincendio, che passi da nuove risorse finanziarie, per uomini e mezzi, attraverso programmazione e coordinamento delle attività.

Servono investimenti per innovazione tecnologica, mezzi efficaci, e servono azioni coordinate in grado di ottimizzare il lavoro dell’attuale personale che comunque ha bisogno di essere supportato da nuove e giovani energie sia sul versante della manutenzione che per le attività di prevenzione e contrasto degli incendi”. Lo ha detto il capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo nel corso del dibattito d’aula sull’emergenza incendi in Sicilia.

La prossima seduta si terrà martedì pomeriggio alle ore 16.

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