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False attestazioni consiglieri comunali, avviate le indagini a Vittoria

martedì 10 Maggio 2022

La Guardia di Finanza ha acquisito nei giorni scorsi atti e documenti al comune di Vittoria (Ragusa) perché alcuni consiglieri – forse nove – avrebbero falsamente attestato con una dichiarazione la propria posizione di compatibilità con la carica da assumere. Il reato ipotizzato nell’inchiesta è quello di falso ideologico commesso da privati in atto pubblico.

L’incompatibilità si sarebbe determinata a causa di tasse non versate e di alcune pendenze debitorie. La dichiarazione sarebbe stata resa nella prima seduta del consiglio comunale, il 23 novembre scorso. Uno dei primi atti del consiglio è proprio – a norma di legge – la verifica delle condizioni di compatibilità. I consiglieri eletti quindi non avrebbero potuto assumere la carica prima di aver risolto le proprie pendenze e, in attesa di questo, avrebbero attestato falsamente di trovarsi in condizione di compatibilità.

Ho appreso in queste ore, con mia grande sorpresa, di essere tra i dieci consiglieri comunali indagati dalla Procura di Ragusa per falso ideologico commesso da privati in atto pubblico. Fermo restando che invito la magistratura a fare piena chiarezza sulla vicenda affinché le eventuali responsabilità possano essere appurate, voglio precisare che, per quanto mi riguarda, il presunto debito attribuitomi nei confronti del Comune ammonta a 62,68 euro legato a una multa, comprensiva già degli interessi maturati, per un divieto di sosta di cui, fino a quando non sono stato eletto consigliere comunale, non ero neppure a conoscenza, visto che non mi era arrivato alcun avviso“. Lo dice il consigliere comunale di Vittoria, Giuseppe Scuderi. “Tra l’altro – aggiunge – così come ho già avuto modo di chiarire a chi di competenza, appena ho avuto modo di apprendere che cosa era successo, mi sono subito attivato per pagare la multa, già dall’indomani, attivando le procedure legate alla rottamazione della cartella.
Non conosco nel dettaglio, ovviamente, le situazioni degli altri colleghi indagati per lo stesso motivo. Questi, invece, i contorni della mia vicenda. E ho voluto chiarirlo sin da subito per evitare speculazioni di ogni genere. Attendiamo, dunque, lo ribadisco, che la magistratura possa fare piena luce sulla vicenda“.

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