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Fase 2, le fiere attendono risposte. Riolo (Palermo Comic Convention): “Così non è facile”

giovedì 28 Maggio 2020

Il settore delle fiere siciliane attende novità sul fronte fase 2.

Le attuali misure anti-covid infatti, unite all’incertezza di una legislazione ancora poco chiara, rendono difficoltosa una regolare organizzazione degli eventi. In questa cerchia rientra anche la Palermo Comicon Convention, evento dedicato ad appassionati del fumetto, degli anime e dei videogiochi.

Un mondo che in Italia coinvolge milioni di persone, che fanno di questi settori uno dei loro interessi preferiti a cui dedicare il proprio tempo libero.

Intervenuto ai nostri microfoni, il direttore generale della Palermo Comic Convention, Alessio Riolo, ci parla della situazione del settore. L’edizione 2020, almeno per il momento, è stata fissata dal 11 al 13 settembre.

LE PAROLE DI ALESSIO RIOLO

Alessio Riolo, Palermo Comic Convention

Onestamente l’unico freno posto dal covid sono i DPCM ministeriali, che impongono il limite di 200 persone al coperto e di 1000 all’aperto. In questo numero vanno ricomprese le maestranze e gli artisti. Consideriamo che chi viene al Palermo Comicon decide di passarci una giornata intera o quasi. Spero che da qui a giugno le misure possano allentarsi. Intanto, stiamo ragionando su come contingentare gli ingressi ma non è facile“.

Ad oggi non vi sono stati contatti con il mondo politico.

Noi come azienda non abbiamo avuto un interlocuzione diretta con le istituzioni locali e regionali. Abbiamo però avuto un dialogo con altri imprenditori del settore delle fiere. Al di là di ciò, il Comune e la Regione attendono disposizioni dal governo nazionale e la situazione rimane bloccata.

Fino a quando il virus è in giro manifestazioni del genere saranno sempre a rischio. Per i gestori si rischia una responsabilità oggettiva condivisa con l’amministrazione, ma è pur sempre un rischio importante“.

“La mia volontà è di organizzare una bellissima edizione. Le mie preoccupazioni sono quelle di un intero settore, che coinvolge competitor nazionali e regionali“.

Se dobbiamo rifarci ai centri di analisi turistica, se consideriamo tutto il movimento economico, dagli aeroporti alla ristorazione, passando per gli alberghi, si rischia una perdita di un indotto da 5 milioni di euro. Lo scorso anno ci sono stati 32.000 partecipanti e quest’anno puntavamo a fare meglio. Speriamo che la situazione evolva per il meglio“.

 

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