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Festa dei Morti e Halloween: incontro o scontro di tradizioni? [Le iniziative]

martedì 30 Ottobre 2018

Oggi vogliamo raccontarvi la nostra Tradizione, rappresentata dalla Festa dei Morti, accostandola ad Halloween che, cadendo il 31 ottobre, la anticipa di due giorni. Procederemo partendo dalle origini dell’una e dell’altra e cogliendone, solo alla fine, similitudini e differenze.

La Festa dei Morti
In Sicilia è molto sentita sia dai grandi, sia dai bambini che, come in un’anteprima del Natale, ricevono in dono giocattoli con lo scopo di rendere meno temibile e terribile l’immagine della morte, la nera signora con la falce, e mantenere un legame affettivo con chi non c’è più che, come un nume tutelare, veglia, dall’altrove, su di loro. Questa festa, in realtà, la erediteremmo da una tradizione celtica nota come Samhain, “di tutte le anime”, che si celebrava il 31 ottobre, l’ultimo giorno dell’anno e il primo dell’inverno. La nostra Festa dei morti, così come la conosciamo, venne introdotta, invece, verso la fine del X secolo e in Sicilia la sera prima si usava ripetere questa filastrocca:

Armi santi, armi santi
Io sugnu unu e vuatri siti tanti
Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai
Cosi di morti mittiminni assai

Nell’ultima frase è chiaro il richiamo ai regali che, nella notte tra l’1 e il 2 novembre, ieri come oggi, vengono nascosti così da permettere ai più piccoli, l’indomani e come in un’avvincente caccia la tesoro, di cercarli in giro per casa e ricordare, trovandoli, le anime dei parenti che da “assenza” si sono fatte “presenza” in modo così festoso. A Palermo, come in altre località dell’Isola, si conservano ancora alcune usanze che rendono questa ricorrenza davvero suggestiva: fino a pochi anni fa i genitori, dopo cena, andavano in uno dei tanti mercatini rionali allestiti in slarghi e piazze cittadine, come quello dietro Piazza Olivella, nel centro storico di Palermo, per acquistare, all’insaputa dei bimbi, piccoli regali resi grandi dalla sorpresa e dal mistero che avvolgeva chi li aveva mandati. Una tradizione, questa, che non è sfuggita al Pitrè che riporta che “i bambini siciliani usavano lasciare le loro scarpe vecchie in qualche angolo della loro abitazione, per ritrovare poi al loro posto delle scarpe nuove, oppure trovarle ricolme di dolciumi“.

Altra caratteristica della ricorrenza palermitana è quella legata all’aspetto gastronomico e a quella festa di sapori e di colori espressa nel preparare il cosiddetto “cannistru“, il cestino, tradizionalmente composto con frutti di martorana, pupi di zucchero, detti pupaccena, i biscotti chiamati “crozzi ‘i mottu”, ossa di morto e frutta secca. Il cannistreddu, preparato per rendere omaggio ai parenti scomparsi, puntualmente, viene consumato dai vivi in una metaforica condivisione tra i due mondi. In alcune famiglie di Palermo si usa, ancora, consumare la “muffoletta cunzata” la mattina del 2 Novembre, con olio sale pepe e origano. A parte gli aspetti pittoreschi ed artistico-culturali, il vero senso di questa ricorrenza è il rispetto e l’amore per coloro i quali, pur essendo scomparsi, sono ancora presenti nelle proprie famiglie con manifestazioni di affetto tangibili, che per i bimbi sono i doni.

Halloween

Halloween
Forse non tutti sanno che la festa di Halloween non nasce in America, ma ha origini antichissime rintracciabili in Irlanda, quando la verde Erin era dominata dai Celti. Anche Halloween corrisponderebbe, infatti, a Samhain, il capodanno celtico (primo punto di contatto tra la due feste che sarebbero rami dello stesso albero). Dall’Irlanda, la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti che, spinti dalla terribile carestia dell’800, si diressero numerosi nel nuovo mondo. Il nome Halloween, in irlandese Hallow E’en, deriva dalla forma contratta di All Hallows’ Eve, dove Hallow è la parola arcaica inglese che significa Santo. La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: la vita che sembra tacere, ma che, in realtà, si rinnova sottoterra dove, tradizionalmente, riposano i defunti. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, per loro il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti, che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge, permettendogli di unirsi al mondo dei viventi, dissolvendo per una notte le leggi del tempo e dello spazio, facendo sì che l’aldilà si fondesse con la vita. Samhain era, dunque, una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno. Durante la notte si tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro, venivano effettuati sacrifici di animali e vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro.

Anche l’usanza del trick-or-treat, cioè del “dolcetto o scherzetto“, che fa spostare di casa in casa migliaia di bambini americani vogliosi di dolci e altre leccornie, deriva appunto da questa credenza: i bambini, travestiti, fanno visita alle famiglie guidati dalle lanterne zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”. La zucca deriva dal fatto che gli immigrati irlandesi, fuggiti dalle loro terre per la carestia della metà del XIX secolo, una volta arrivati in territorio americano non trovando rape sufficientemente grosse da poter essere intagliate le sostituirono con le zucche, di cui c’era grande abbondanza.

Similitudini e differenze
Entrambe, come abbiamo già accennato, derivano dalla stessa tradizione celtica, ma l’orrorifico di Halloween non è presente nella nostra Festa dei Morti, forse come dicono alcuni perché anche il sole della nostra terra dona luminosità a un giorno che dovrebbe essere di fitte tenebre o forse perché, per il cristiano, il passaggio finale è ricongiunzione con l’Altissimo, quindi momento di gioia. Una curiosità è che nella Halloween proposta ai bambini, troviamo il sapore di un carnevale, solo un po’ più tetro, con maschere che, esaltando il senso della paura, mirano ad esorcizzarla. Così, al posto dei coloratissimi pupi di zucchero tutti diversi pur essendo a volte prodotti dal medesimo stampo, oggi nelle bancarelle campeggiano numerose zucche forate, grandi e piccole, tutte arancioni. Tuttavia, come promesso, abbiamo alcuni elementi in comune con la tradizione americana o sarebbe più giusto dire celtica che vogliamo mettere in luce. Anche da noi le anime dei morti escono dalle loro tombe, anche se non dai cimiteri, come accade invece ad Halloween. Questo perché anticamente i cimiteri si trovavano all’interno di Conventi ed è da questi che, in alcune località della Sicilia, i “morti” sono soliti uscire durante la loro festa, compiendo dei lunghi percorsi per donare regali ai più piccoli. Volete sapere dove? Eccovi accontentati:

Erice i defunti escono dalla Chiesa dei Cappuccini; a Cianciana, in provincia di Agrigento, dal Convento di S. Antonino dei Riformati; ad Acireale, nel catanese, l’usanza è che girino per la città indossando un lenzuolo funebre e rubando i doni ai venditori per poi darli ai bambini; a Partinico, nel palermitano, indossano un lenzuolo e a piedi scalzi con una torcia accesa, recitando litanie, percorrono alcune strade cittadine. Un ponte insospettabile, quindi, unisce il vecchio al nuovo mondo, la Festa dei morti a Halloween. Non c’è niente di male, quindi, a lasciare trasportare i bambini dall’euforia di questa festa mascherata che li fa sentire protagonisti di un film horror, l’importante è, però, non fare dimenticare le nostre tradizioni che, così belle, poetiche e legate teneramente ai nostri ascendenti, devono diventare sempre più un bene da tutelare al pari dei beni caratterizzati da tangibilità. Nell’ampio spettro di beni immateriali può rientrare anche la ricorrenza dei “morti”, per affermare come l’aspetto identitario e tradizionale di un popolo è ricchezza da custodire e non da sperperare.

Le iniziative in programma

1.A Villa Filippina, dal 31 ottobre al 2 novembre
Torna la tradizionale festa dei morti: Armi Santi, organizzato dall’Associazione Urania e l’Associazione Artigianando, in collaborazione con GiocaCultura e Birba City.

Mercoledì 31 ottobre
16.00/17.30 Accoglienza con trampoliere con personaggio a tema

16:00 Racconti spaventosi! Lettura gratuita a cura di GiocaCultura

16:30 Mostri colorosi (3+), laboratorio di manipolazione creativa a cura di GiocaCultura

16:30 Il ragnetto da compagnia (6+), laboratorio di produzione creativa a cura di GiocaCultura

17.00/19.00 Postazione Trucco professionale per grandi e bambini

17.45 spettacolo delle bolle stregate

18.30 Organizzazione della sfilata con pre-adesione dei bambini e premio finale per il vincitore

21.30 Festa di hallowen in maschera presso il planetario

16-24 Area espositiva a cura di Associazione Artigianando

16-22 Area gonfiabili a cura di Birbacity

16-22 Area food

Giovedì 1 novembre
10.00/11.30 e 17.00/18.30 Accoglienza con Animatori/attori in costume che impersoneranno mostri, streghe, orchi

10:00 iscrizione caccia al dettaglio a cura di GiocaCultura

10:30-13:00 ‘U Cannistro (3-10), laboratorio ludico didattico a cura di a cura di GiocaCultura

11.00-13.00 E 17.00/19.00 Postazione Trucco professionale per grandi e bambini

11.00 spettacolo “Mix”, spettacolo di magia, bolle e giocoleria

16:00 Lettura di Coco: Conosciamo la Festa dei morti messicana. Lettura gratuita a cura di GiocaCultura

16:30 Los dias de los muertos: la maschera ce l’hai? (3-10) laboratorio ludico didattico a cura di a cura di GiocaCultura

18.30 : Spettacolo di fuoco “Imprinting”

19.00 cine horror

10-24 Area espositiva a cura di Associazione Artigianando

10-22 Area gonfiabili a cura di Birbacity

10-24 Area food

10-24 raduno 500 d’epoca a cura del club500 sicilia

Venerdì 2 novembre
11.00/13.00 e 17.00/19.00 Postazione Trucco professionale per grandi e bambini

11.00/13.00 e 17.00/19.00 Animazione con giochi di gruppo a tema halloween.

10:30 Dolci, dolcetti, dolcini (3-10) laboratorio di produzione creativa a cura di GiocaCultura

16:00 Lettura W l’autunno, lettura gratuita a cura di GiocaCultura

16:30 I colori dell’autunno (3+) laboratorio di manipolazione creativa a cura di GiocaCultura

16:30 Per fare un albero (6+) laboratorio di manipolazione creativa a cura di GiocaCultura

10-20 Area espositiva a cura di Associazione Artigianando

10-20 Area gonfiabili a cura di Birbacity

10-20 Area food

2. Notte di Zucchero, il 2 novembre
Al “Cimitero dei Rotoli”, a partire dalle ore 6.30, musiche popolari del coro diretto da Pia Tramontana. Gli attori allievi della Scuola dei Mestieri del Teatro Biondo diretta da Emma Dante, travestiti da “morti di zucchero” – come da tradizione delle precedenti edizioni – si aggireranno tra i viali del cimitero dell’Arenella, recitando degli spoon river siciliani scritti da Giampiero Finocchiaro.

Alle 10
Commemorazione al Sacrario Militare. Subito dopo il momento istituzionale sarà tempo di musica con “Va, pensiero” cantata dal coro senior di Boccadifalco a cura di Pia Tramontana. Dopo la celebrazione per il centenario della Prima Guerra Mondiale, Valerio Strati renderà omaggio, attraverso le parole scritte da Fabio Ceraulo, a un soldato siciliano andato a combattere una terribile battaglia della “Grande Guerra”.

Alle 11
L’arcivescovo monsignor Corrado Lorefice celebrerà la messa, durante la quale benedirà Ninfa, la bambina mummificata scoperta per caso in un antico baule di legno abbandonato per quasi vent’anni in un magazzino del cimitero e alla quale è stato dato il nome di una delle sante protettrici della città. Nella zona monumentale, lato via Papa Sergio I, il coro accompagnerà l’ingresso delle famiglie al cimitero. Grazie al contributo della Gesap, inoltre, ai bambini saranno regalati dei dolcetti tipici della tradizione.

Al “Cimitero degli Inglesi” all’Acquasanta, il “lazzaretto” in via Simone Gulì che fu terreno di sepoltura di alcuni residenti britannici e forestieri del Diciannovesimo secolo, Notte di Zucchero porta proprio nel capoluogo siciliano, in un luogo inedito, un momento di teatro di altissimo profilo, inserito all’interno del programma ufficiale di Palermo Capitale Italiana della Cultura.

Dalle 9
Performance di nove monologhi sulla memoria, dopo il discorso inaugurale delle autorità. Ci saranno Valentina Barresi in “Lu pupu smuzzicatu” di Lina Maria Ugolini, la storia del fantasma di una donna innamorata e di un cavaliere che finirà morsicchiato come un pupo di zucchero, Sebastiana Eriu in “Picciridda stidda” di Francesco Randazzo, il racconto sulla piccola Rosalia Lombardo imbalsamata ai Cappuccini di Palermo, e Sandro Dieli in “I miei morti felici” che racconterà di un bambino che, per la festa dei morti, riceve in regalo una bicicletta. E poi Viviana Lombardo in “La Santuzza” di Cetta Brancato, storia di una Santuzza inedita risvegliata dal suo sonno eterno da un festoso e rumoroso Festino, ma anche Valerio Strati che, dopo la performance ai Rotoli, riproporrà “Incubo” di Fabio Ceraulo anche agli Inglesi. Tra i monologhi anche quelli di Giuditta Perriera in “Il viaggio in macchina” scritto da Nadia Terranova, racconto tra il ricordo e la nostalgia del caro padre, Marco Cuffaro in “La banda muta” di Gaetano Savatteri, sulla storia di una banda di un paese siciliano che accompagna silenziosamente un funerale, e Stefania Orsola Garello in “Almanacco siciliano delle morti presunte” di Roberto Alajmo, lo scritto che racconta gli ultimi istanti di vita di tante vittime, sia adulti che bambini, consapevoli e no, della mafia. Infine, ”Il bello dei morti” di Dora Argento che descrive l’attesa ingenua ed entusiasta, ma con un finale consapevole, di un bambino che aspetta i regali dei suoi “morti” durante la notte della vigilia.

3. Il Consolato onorario della Repubblica di Capo Verde a Palermo, in occasione della Festa dei Morti, lancia una raccolta di giochi, libri o pupi di zucchero con l’obiettivo di donare i regali ai bambini dell’associazione culturale “La Casa di tutte le genti” che svolge attività di volontariato nel quartiere della Zisa“. Festa di Ognissanti e commemorazione dei defunti: raccolta di giocattoli e pupi di zucchero per i bimbi. L’iniziativa si concluderà giovedì 1 novembre alle 12, con la consegna dei giochi raccolti all’associazione nela sede di via Cesare Cantù dove saranno ringraziati i partecipanti. Il centro di raccolta per chiunque volesse effettuare donazioni è il Consolato Onorario della Repubblica di Capo Verde, in via Selinunte 1.“

4. La “Sfilata dei Santi” nel centro storico di Palermo dell’associazione “Regina Coelorum”
Saranno almeno un centinaio e sfileranno lungo gran parte del centro storico, ognuno portando con sé la storia di un beato, famoso o meno che sia non ha importanza. Fattasi conoscere come la “sfilata dei santi”, l’iniziativa promossa la sera di mercoledì 31 ottobre dall’associazione “Regina Coelorum” – che porta il titolo “La Chiesa fucina dei Santi. I Campioni dello Spirito” – vuole essere la proposta alternativa ad Halloween. I santi di gennaio saranno a cura della Comunità Jerusalem 7; quelli di febbraio della Confraternita “Madonna del Fiume”; per marzo ci penserà il Movimento Famiglie per la Santissima Trinità e, per aprile, il Gruppo Vocazionale Liturgico; i beati di maggio sfileranno con la Jerusalem 4, mentre quelli di giugno con la Confraternita del Sacramento; quelli di Luglio saranno a cura della Comunità Jerusalem 1, quelli di agosto del Gruppo Gim; i santi di settembre entreranno in scena grazie ai Missionari del Vangelo, quelli di ottobre agli Scout; i santi di novembre con Jerusalem 7, di dicembre con l’Ordine di Agar.“

5. Usa la testa non la zucca – Oratorio chiesa Don Orione in collaborazione con King animazione e spettacolo
Festa per tutti i bimbi che vogliono divertirsi senza maschere e costumi spaventosi mantenendo la tradizione siciliana. In programma spettacolo di Magia con animali, parata con Tantissime Mascotte, gonfiabili e tanti giochi.

6. A Santa Flavia
Cavallini in cartapesta e legno, fiabe e giocattoli antichi danno il benvenuto alla magia delle feste. Si sa, la Festa dei Morti apre la porta a tutte le altre ricorrenze di questo periodo dell’anno, trascinando inevitabilmente tutti in un turbinio di emozioni unico.

Mercoledì 31 ottobre
Alle 17,30 a Palazzo Mistretta, in via Consolare 91
Inaugurazione “Ricordi (mneme)”, mostra antologica promossa dall’associazione “Nofriu e Virticchiu” in collaborazione con la Pro Loco di Santa Flavia. Ci si potrà immergere in un’atmosfera magica grazie ai giocattoli antichi di Giovanni Principato e ai cavallini a dondolo in cartapesta e legno del maestro Pietro Boscia. Un’occasione per sentirsi come dentro una fiaba grazie anche alle letture e narrazioni di fiabe della tradizione orale siciliana, affidate a cura dell’attrice Nina Pellitteri e di Giorgio D’Amato. Chi, dunque, cerca occasioni speciali per perdersi in un mondo fatato, pensato non solo per i più piccoli, dovrà visitare questa mostra – che quest’anno ha come tema “Il Dono”- dove la magia salta fuori e si palesa attraverso tutti quegli oggetti che hanno fatto parte della nostra infanzia. La mostra è a ingresso libero e si può visitare sino a mercoledì 7 novembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

7. A Catania

Rimarrà aperta fino al 2 novembre, nel grande parcheggio di Fontanarossa, nei pressi dell’ex mercato ortofrutticolo di Catania, la tradizionale la Fiera dei Morti che registra un successo di pubblico straordinario, con circa sessantamila presenze stimate già nei primi due giorni di apertura. 220 stand aperti e sei nuovi padiglioni coperti, che garantiscono lo svolgimento delle attività anche in caso di maltempo. In un contesto sostanzialmente ordinato e funzionale, con aree di sosta interne ed esterne e la presenza costante vigilanza di polizia municipale e del personale di Sostare, nel grande parcheggio interno, dove c’è anche un ampio spazio di sosta gratuita per le auto di persone con disabilità e un parco giochi di oltre 1.600 metri quadrati, con tante attrazioni per i bambini. La fiera sarà aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle 22,30, mentre mercoledì e giovedì l’apertura è prolungata fino alle ore 24.

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