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Fiamme e paura in Sicilia: le reazioni della politica e dei sindacati

domenica 30 Agosto 2020
incendio

L‘emergenza incendi non smette di attanagliare la Sicilia. Colpite maggiormente sono state le provincie di Palermo, Trapani e Messima.

“Gli incendi che stanno colpendo le province di Trapani e Palermo hanno un’evidente regia criminale, servirà indagare per capire i reali obiettivi di chi ha scatenato i piromani”. Ad affermarlo è Francesco Di Giorgio, vicesegretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier e sindaco di Chiusa Sclafani (Pa).

Francesco Di Giorgio

I piromani – continua Di Giorgio – sapevano dalle allerte della Protezione civile che ci sarebbero state condizioni meteorologiche adatte per mettere in atto
il loro disegno criminoso, non solo ma hanno scelto accuratamente i punti dove appiccare il fuoco e atteso le tenebre per evitare l’intervento dei Canadair e creare difficoltà ai Vigili del fuoco”.

“Qui non si tratta più di semplice prevenzione degli incendi ma è necessario mettere in campo un’attività investigativa per trovare i colpevoli e comprendere chi c’è dietro a questi incendi e soprattutto quali sono i reali obiettivi” conclude Il vicesegretario della Lega.

IL SINDACO DI PALERMO

Leoluca Orlando
Leoluca Orlando

“Da Altofonte allo Zingaro, da Termini Imerese a Selinunte la Sicilia brucia per colpa di piromani criminali, non solo per colpa del clima. Sono pazzi che distruggono il nostro patrimonio più importante mettendo a rischio la vita dei cittadini e di chi combatte gli incendi. Occorrono pene severissime, occorre un fermo rigetto sociale”.

Lo scrive su facebook il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che aggiunge:
“Dall’Amministrazione del Comune di Palermo la massima solidarieta’ a tutti i cittadini e ai sindaci dei paesi colpiti e un grazie di cuore ai Vigili del Fuoco, alla Forestale e a tutti coloro che sono impegnati in queste ore contro i roghi“.

Pino Apprendi ex deputato dell’ARS

pino apprendi
Pino Apprendi

Siamo al pomeriggio di domenica 30 agosto e la Sicilia continua a bruciare.Riserve, parchi, boschi e terreni privati in prossimità alle città. Centinaia e centinaia di uomini e donne che ormai da oltre 24 ore cercano di spegnere gli incendi appiccati da mani criminali, una sorta di guerriglia che si sposta, la dove le risorse umane sono concentrate in altri posti e dove favoriti dalle alte temperature e dal vento si creerà  il deserto”. A dichiararlo è Pino Apprendi già funzionario vigili del fuoco.

In attesa che cali il vento e le temperature, perché  non basterà  l’impegno di Vigili del Fuoco, Forestali e Volontari a spegnere queste insidiose fiamme.
Gli stessi Canadair che di notte non volano, si muovono con obiettive difficoltà fra vento e fumo -prosegue -. Purtroppo i danni sono incalcolabili, per l’ambiente deturpato, ma anche per le conseguenze che ci saranno con le  prime piogge, potranno verificarsi altri allagamenti come quelli  dei mesi scorsi.  L’acqua  porterà  a valle  tutti i residui degli incendi”.

“La lotta è  impari, i criminali si  muovono e colpiscono  quando e come vogliono.
Di fronte all’entità di questi “attacchi” la repressione ha ben poco da fare, c’è  soltanto da augurarsi che non ci siano vittime fra gli operatori del soccorso e fra gli stessi abitanti del luogo. Bisogna cambiare rotta. Investire sulla prevenzione,  sul presidio del territorio e su nuove tecnologie di controllo – conclude -. Mi auguro che il prossimo anno alla conferenza stampa sulla  campagna antincendio la parola chiave diventi : PREVENZIONE”.

I SINDACATI

“Continua la devastazione del territorio, mentre i forestali della manutenzione sono sospesi a casa. Siamo vicini alla popolazioni colpite dagli incendi e condanniamo fortemente questi atti criminali che stanno devastando il nostro patrimonio ambientale“. Lo dicono Alfio Mannino Segretario Generale della Cgil Sicilia e Tonino Russo Segretario della Flai Sicilia.

“Servono più controlli e pene più severe – proseguono -. Bisogna cambiare passo ed accelerare sulla riforma del settore forestale che non è più procrastinabile che rafforzi il servizio antincendio con mezzi efficienti e sufficienti, di maggiori risorse umane e di un ricambio generazionale. Sul piano organizzativo risulta incomprensibile sospendere i lavoratori della manutenzione in un periodo in cui potrebbero continuare i lavori di prevenzione, organizzare la vigilanza attiva e fare le opere di bonifica nei luoghi percorsi dagli incendi per evitare altre riprese”.

“Vanno immediatamente fatte le opere di messa in sicurezza dei luoghi percorsi dagli incendi per evitare che con le prime piogge ci siano smottamenti e caduta massi”, concludono.

Fabio Granata

Il direttore del Distretto culturale del SudEst e presidente di Articolo 9 ha invitato la Regione Siciliana e le Amministrazioni interessate ad accelerare i tempi di istituzione dei Parchi e delle Riserve che hanno completato la fase istruttoria e che attendono solo il Decreto, a iniziare dal Grande Parco degli Iblei:
Si tratta di una formidabile opportunità per l’intero SudEst e di un nuovo strumento di crescita del turismo naturalistico e ambientale. Ma si tratta anche di una misura efficacissima di controllo e governo del Territorio contro i piromani e le mafie dei pascoli”, spiega Granata.

Ogni anno la Sicilia subisce milioni di euro di danni e certamente la istituzione sistematica dei Parchi e delle Riserve introdurrà strumenti di controllo e prevenzione adeguati alla emergenza, oltre a un necessario processo di radicale inasprimento delle pene – prosegue -. Parchi e le Riserve devono finalmente diventare una rete unica di valorizzazione e controllo dell’enorme Patrimonio ambientale e paesaggistico della nostra Isola

Conclude Granata: “Iniziamo subito, e senza altri indugi, istituendo il Parco degli Iblei, oltre interessi gretti e particolari che ne ostacolano l’iter ma attraverso una piena assunzione di responsabilità dei Sindaci e della Regione Siciliana. La posta in gioco è troppo alta per poter temporeggiare ancora“.

 

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