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Finanziaria al palo, tutto rinviato al 26 aprile e Ardizzone accusa Crocetta di non dare certezza sui disabili

venerdì 21 Aprile 2017

Una finanziaria che non decolla, quella all’esame dell’Ars, impallinata dai contrasti nella maggioranza, come ha dimostrato piu volte la mancanza di numero legale, ma anche da oggettive difficoltà su alcuni punti chiave della manovra.

Manca ad oggi infatti, la reale copertura finanziaria delle somme all’articolo 15: la norma sui disabili, da mesi sotto i riflettori, la parte più delicata dell’intero bilancio che comporta uno spostamento di risorse per circa 200 milioni e che il governo Crocetta aveva ieri rimpinguato con un ulteriore fondo di 34 milioni da vincolare sui trasferimenti ai Comuni.

Ebbene, la certificazione finanziaria del fondo per la disabilità non è affatto certa. Lo ha evidenziato oggi, rinviando i lavori d’Aula al 26 aprile, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone: “Abbiamo chiesto al governo di fornirci la relazione tecnica in ordine alla reale copertura finanziaria, non possiamo andare avanti sul “si dice”. Noi qui legiferiamo e le leggi devono avere certezza, altrimenti diventano norme inapplicabili”. Questo l’esordio di Ardizzone, in polemica con il governatore Rosario Crocetta, a cui chiede ora di fornire concretamente le relazioni tecniche in merito alla capacità di spendere queste somme.

Ma l’impasse sulla manovra tocca altri punti nevralgici e la cosa ha spinto il presidente dell’Ars Ardizzone a mollare appunto gli ormeggi fino al prossimo 26 aprile e riprendere solo a quattro giorni prima della scadenza dell’esercizio provvisorio (30 aprile) il voto sugli articoli, in tutto 46.

Una delle cause che ha mandato in tilt i lavori sulla manovra oggi la norma sul vincolo dei fondi che spettano ai comuni in favore dei disabili gravi, per circa 34 milioni. La cosa preoccupa non poco l’Anci che ha scritto al presidente dell’Ars chiedendo un incontro il prossimo 26 aprile alle 12. I comuni siciliani intendono contestare la legge in vigore sulla decadenza dei sindaci, ma anche la loro già pessima situazione finanziaria che non permette a molti di chiudere i bilanci, ulteriormente aggravata dal nuovo vincolo. Ardizzone ha voluto tirare il freno, sospendendo l’esame dell’intero articolo che infatti oggi non è andato al voto.

Sarebbe meglio arrivare a questo incontro con l’Anci con un emendamento condiviso dalle forze politiche – ha detto – sarebbe un segnale di unità. Le nome vanno condivise con i rappresentanti drgli enti locali che sono l’ossatura del nostro ordinamento, non possiamo andare avanti a colpi di voto segreto, non si può stravolgere la manovra e con incidenti d’Aula creare un danno ai comuni”.

La manovra tornerà in Aula il prossimo 26 aprile dalle 16, dopo l’incontro con l’Anci. Oggi sono stati accantonati l’articolo 1 che contiene appunto la norma con la quale si vincolano 34 mln in favore dei disabili sui trasferimenti della Regione agli enti locali e l’articolo 3 sui finanziamenti a enti e partecipate. Via libera all’articolo 2 che autorizza un contributo di parte corrente di 91 milioni ai liberi consorzi.

 

 

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