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Finanziaria regionale pronta al via. I tagli si abbattono su attività sociali e teatri

martedì 17 Aprile 2018
Armao Musumeci regione

Ultimo miglio prima di entrare nel vivo per la legge di stabilità regionale. Il banco di prova della maggioranza di governo attende il confronto con il parlamento e sarà alle prese con 1400 emendamenti presentati.

Entro venerdì i documenti contabili dovrebbero ottenere il via libera della commissione Bilancio per poi passare al vaglio di Sala d’Ercole. Finanziaria e legge di bilancio dovranno essere approvati dal parlamento entro il 30 aprile, quando scadrà l’esercizio provvisorio.

L’esecutivo regge l’urto dei tagli sui Comuni e sulle ex Province, sceglie di non penalizzare forestali, consorzi di bonifica e disabili gravissimi e spalma il resto dei tagli in attesa dei prossimi mesi in cui poter rimodulare il necessario dopo aver incassato da Roma un Verbo diverso da quello contenuto nelle attuali clausole, come chiarisce il vicepresidente della Regione e assessore all’Economia Gaetano Armao: “La volontà emersa in giunta è stata quella di lasciare fuori dalla riduzione cinque settori.  Si interverrà a copertura dei tagli effettuati con l’assestamento di bilancio, ma dovevamo recuperare 85 milioni di euro. Rimane l’impatto derivante dall’accordo del 3% stipulato dal precedente governo. Anche la spesa che è rimasta fuori dai tagli è sottoposta a questa mannaia”.

In arrivo 45 milioni di euro in più tra Comuni ed ex Province (11 in più). Si è passati da 340 milioni di euro di spesa corrente per tre anni a 331 per effetto del taglio del 3%.

Tagli anche per quanto riguarda la dotazione dell’assessorato alla Famiglia e alle Politiche sociali, tra cui quelli per i Comuni per le risorse per comunità alloggio (-2.135.508 euro) per le spese relative al ricovero dei minori disposti dall’autorità giudiziaria e ancora un taglio di 1.731.681 euro di spese per la comunità alloggio e per il ricovero di pazienti dimessi dagli ex ospedali psichiatrici. Intercettati anche i fondi per la solidarietà a vittime estorsive, (un taglio di 17mila euro su una totale di 113mila) associazioni antiracket, (65mila euro in meno rispetto al plafond di 435mila euro).

Rimane a 29 milioni di euro la dotazione dei Pip. Altra polveriera quelle delle Ipab, per cui il governo si sta attrezzando con un apposito disegno di riordino da portare avanti successivamente. Un emendamento di 2 milioni di euro presentato dal deputato Marianna Caronia prova a ridare una boccata di ossigeno a un settore che ha 1300 dipendenti tra professionisti in convenzione ed assunzioni a tempo indeterminato. Ci sono enti con oltre venti mesi di stipendi non percepiti dai lavoratori.

Ma i tagli mettono a dura prova anche i teatri siciliani: il Bellini di Catania ha una riduzione di quasi 2 milioni, il Biondo di Palermo di 350mila euro, lo Stabile di Catania di 200mila, il Vittorio Emanuele di Messina di 590mila, l’Orchestra sinfonica di Palermo di 1,2 milioni, le Orestiadi di 4 milioni.

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